Riccardo Colombo è un filo che avvolge strettamente la storia della Pro Patria. Lo storico capitano, dopo aver ballato l'ultima danza con la società biancoblu, non si è allontanato, ma oggi racconta l'emozione infinita di essere dello staff della prima squadra e al contempo di essere il general manager del settore giovanile, coltivare i talenti, far sprigionare la bellezza del calcio che oggi appare così in crisi, soprattutto nella serie A.
«I ragazzi meritano, è importante ritrovare l'amore per il calcio - sottolinea Riccardo - emozionante, bello vederli crescere. Imparano, quando li vedi il primo giorno e li vedi dopo qualche mese capisci che c'è il lavoro degli allenatori. Un lavoro importante e cogli i sacrifici che sia i ragazzi sia le famiglie fanno».
Poi, di emozione in emozione, ti può capitare di incontrare un ragazzo che si chiama proprio come te, Riccardo Colombo. Scherza: «Gli ho detto subito che dovrà diventare capitano». Il tigrotto per sempre parla anche dei giovani della prima squadra. Li ha visti crescere, giovani come lui con il marchio Valle Olona Davide Ferri, Leonardo Piran o della zona comunque come Filippo Ghioldi. Li aiuta a trovare la propria strada, menziona Citterio e il ruolo giusto cercato, individuato.
Poi ci sono i momenti pazzeschi come questo dopo la vittoria con il Renato e con la Pro Vercelli. E Riccardo sprona Busto e la valle a venire ad applaudire i tigrotti e la loro meravigliosa stagione allo Speroni. A proposito domanda al capitano che rinunciò a un rigore per onestà: che avrebbe fatto di fronte al cartellino rosso dato a un avversario, senza motivazione? La risposta di Riccardo lo racconta, tutto.
Tutti sbagliano: giocatori allenatori, anche gli arbitri. Ma l'importante è reagire a quegli errori.
Una lezione che si cerca di trasmettere anche i ragazzi più piccoli. E a proposito guardate che gioia giocare vincere o provarci quando si indossa la maglia bianco blu: un tuffo nella felicità dei piccoli tigrotti tutto da gustare in questa puntata.
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