Ieri... oggi, è già domani | lunedì 15 settembre, 04:47
“sciscia e buèl” - “salsiccia e budello”
Quattro anni fa, di questi tempi, vedeva la luce "ul Giusepèn", scritto da me, con gratitudine che manifesto pubblicamente alla Famiglia Amore di Olgiate Olona (ma con la signora Maria Gabriella Zocchi, Bustocca purosangue, moglie del carissimo...
Via Cremona - via Formazza a Busto Arsizio!
Rischio collisione all'intersezione tra le due vie: le segnalazioni non ottengono risposte, i pericoli rimangono...
La cagiàa, il “coraggio di avere coraggio” e le infiltrazioni nel dialetto
Si parte, di nuovo, dalla formaggella. Si arriva alla Lombardia celta e alla Lombardia ligure. Passando per un brano inviato da "mamma Paola"...
“Setembar” - Settembre
Settembre, con la luce accesa. Di tuoni. Di fulmini. Di ciò che si ripete ogni anno. E che si scorda. Per poi inneggiare al clamore, alla sorpresa, alle solite domande che offrono al tempo lo stupore...
"t'e se mol me a cagiàa" - sei molle come la formaggella
Voleva dire "sei senza spina dorsale", ma pure "senza volontà", "senza dignità", "senza amor proprio"...
"Ul curtil visèn al me" - "Il cortile vicino al mio"
Un pezzo di vita che solca la memoria, un gruppo di bambini dell'epoca e un annoso dilemma: "è vero che le femmine sono formate in maniera differente dai maschi?"
"a dila tut'in trèga, al cunvegno non" - a dirla tutta (intera) non conviene
Giusepèn, si spinge sul moderno. O meglio, sull'attuale
"Ul curtil, grandi me 'na campogna" - "Il cortile, ampio come una campagna"
Una foto e la storia di quei bambini diventati adulti
A mata dul falcian - La matta del “falcian”
Non lo so cosa significa “falcian” che ci suggerisce mamma Paola, ma suppongo sia un soprannome o qualcosa di simile. Tuttavia, ne scrivo l'esempio...
“Ghe chi'l raustu” - “C'è qui il ferragosto”
Storie spicciole, semplici che vanno dritte al cuore; specie nei pochi Bustocchi “nativi e lavativi” rimasti...
“A Bulona e 'l dialetu spatascià” - “Mamma Teresa, la bulona e il dialetto volgare”
Leggete e preparatevi a ridere a "crepapèl" (a crepapelle) per la dolcezza della nostra parlata...
“Austu: ul su al vò'n dul buscu” - “Agosto: il sole va nel bosco”
Quel “ritornello” mi ha accompagnato per l'intera infanzia e per tutta la mia gioventù...
“L'e greu” - “È pesante”
Il valore etimologico della parola "greu" (pesante), non lo si conosce. Eppure, nel Dialetto Bustocco da strada, "greu" ricorre sovente. E va bene per specificare molteplici parole...
“Dimàl anca a mèn” - “Dillo anche a me”
Storia di una pedalata, una caduta, una visita in ospedale, un ritorno a casa. E della richiesta fatta a un bambino...
“N'a cica da bogu” - “Una cicca di tabacco”
Mi fa piacere (e Giusepèn, annuisce) che ogni tanto qualcuno telefona per dire "m'e piasu chèl ca t'e scritu sul Dialettu"...
"A disu mò, là" - Stiamo scherzando?
Nel Dialetto Bustocco da strada, ci sono frasi "colorite" che offrono chiarezza al discorso...
“T'à custumu, mèn” - “Ti educo, io”
A volte, il cervello rincorre momenti ancestrali. Li riporta a galla come "reperti" e li introduce nella vita odierna, per non dimenticare...
“A Madona l'à passa a tia su i faseu” - “La Madonna passa a raccogliere i fagioli”
Cominciamo bene. Lo dice Giusepèn, all'indirizzo di mamma Paola. Che ci racconta uno "scampolo" di vita Bustocca, di qualche anno fa. Il caldo opprimente di questo "primo" luglio fa ben riflettere, su come ci si deve adattare al...
“Un cavagneau e a missuia” - “Il cestino e la falce”
Col caldo di luglio, saltano in mente attimi antichi di normale convivenza. Giusepèn è un istrione in senso buono e talvolta "ostenta" talune situazioni in voga all'epoca...
“Lùi, a tera l'à bùi” - “Luglio, la terra bolle”
Vero che si diceva giugno e luglio, la terra, bolle. Giugno, se n'è andato, quindi parliamo di luglio. Il calendario incalza, i giorni "traboccano" di arsura e di variazioni del tempo, "pazzesco" e si sa mai, come continuerà...