Ieri... oggi, è già domani | giovedì 06 novembre, 11:28
“Un tondu, cunt'ul cu d'un biceu” - “Un cerchio, con il fondo di un bicchiere”
Nelle osterie, ma pure nelle abitazioni, era in uso un bicchiere “medio” che si utilizzava per non far ubriacare chi si godeva un sorso di vino dopo la giornata di lavoro...
1° novembre - 2 e 4 novembre - Giusepèn è con me!
Sono un "Foscoliano" e riprendo un verso de "I Sepolcri" dove si parla di "corrispondenza di amorosi sensi"
“Giusepèn... e TRI!”
Giusepèn, mi spinge a farlo. Non c'è troppo tempo per pubblicare la prefazione integrale del libro dal Titolo: "Giusepèn… e TRI!" che chiude il capitolo sulle sane ricerche in merito alla Storia del Dialetto Bustocco da strada. Quel TRI si riferisce...
“t'e trabùli tanci beoti” - “crei scompensi tra i bigotti”
I rapporti, anche di soggezione, con i sacerdoti, i tanti non detti del passato, i divari talora affioranti tra cultura popolare, modernità, messaggio evangelico e Chiesa...
“suguta non a dà via a bàla” - “non continuare a canzonare gli altri”
D'accordo con Giusepèn, do risalto a quanto ci ha inviato Marinella Demiliani, accompagnato dalla frase “la mia nonna, diceva”...
“chi ga marmua” - “chi mormora”
Quasi per caso, mentre dialogo col Giusepèn, salta fuori un'espressione tipica Bustocca che avevo sentito anni fa, ma per una ragione che non conosco, m'è scivolata addosso e non l'ho trattenuta. Ve la scrivo subito...
“sgrabelossi” - “graffiarsi”
Giusepèn è affascinato dalle due versioni che gli sottopongo, per un identico atteggiamento. La prima me l'ha suggerita l'amico Luigi Pinciroli, la seconda è di mio cugino Pasquale...
“muòn-mudròn-ùua-mùua” - “gelso-asfalto-lanuggine-paghetta”
Giusepèn, salutami la tua signora e dille se è contenta (della mia spiegazione)...
“a biscocca” - “l'altalena”
I ricordi di Giusepèn spaziano tra la realtà e l'immaginazione. Introduce un tema, che profuma di nostalgia, ma che lo "costringe" alla riflessione...
“lizòn-lizàn... un fanaguta” - “lo sfaccendato, il fannullone”
Grandiosa mamma-Paola col suo racconto ruspante. Giusepèn ne è affascinato; io pure! Premessa: il Lavoro, per Busto Arsizio, vuol dire "sacralità" - chi non ama il Lavoro, a Busto Arsizio, è fuori da ogni nobile...
"bisogna pensaghi su" - "occorre rifletterci sopra"
Tratto da un brano eccezionale scritto da Don Isidoro Meschi (per tutti noi, don Lolo) il 23 settembre 1990...
"cen minuti da barbè" - "cinque minuti da parrucchiere"
Quindi si ipotizzava l'entrata (in casa o nel negozio) "dul barbè", ma di certo non ci si aspettava un orario d'uscita perentorio...
“l'àa radila” - deve pagarla
Giusepèn mi sottopone subito un quesito e riguarda due casi che coinvolgono la cronaca: il Turetta "picchiato da un carcerato di 55 anni" e la certa, o probabile incriminazione, della Ministra Santanchè, per "frode allo Stato,...
Giusepèn si dà al Teatro con una commedia tra risate e riflessioni
Sabato 20 settembre al Teatro Lux va in scena "Roba della gente mia", spettacolo divertente e dal sapore autentico
"fregui" - briciole
Giusepèn, mi fa ritornare su un tema già trattato - lo fa per gratitudine alla vita e per significare quant'è prezioso il risparmio - Parlare di "fregui" (briciole) in epoca di consumismo è quasi una velleità - "ma come?" si...
“sciscia e buèl” - “salsiccia e budello”
Quattro anni fa, di questi tempi, vedeva la luce "ul Giusepèn", scritto da me, con gratitudine che manifesto pubblicamente alla Famiglia Amore di Olgiate Olona (ma con la signora Maria Gabriella Zocchi, Bustocca purosangue,...
Via Cremona - via Formazza a Busto Arsizio!
Rischio collisione all'intersezione tra le due vie: le segnalazioni non ottengono risposte, i pericoli rimangono...
La cagiàa, il “coraggio di avere coraggio” e le infiltrazioni nel dialetto
Si parte, di nuovo, dalla formaggella. Si arriva alla Lombardia celta e alla Lombardia ligure. Passando per un brano inviato da "mamma Paola"...
“Setembar” - Settembre
Settembre, con la luce accesa. Di tuoni. Di fulmini. Di ciò che si ripete ogni anno. E che si scorda. Per poi inneggiare al clamore, alla sorpresa, alle solite domande che offrono al tempo lo stupore...
"t'e se mol me a cagiàa" - sei molle come la formaggella
Voleva dire "sei senza spina dorsale", ma pure "senza volontà", "senza dignità", "senza amor proprio"...



















