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Sport | 14 settembre 2025, 08:34

Quei volti che dicono più delle parole: grazie, sport, perché sei un mondo che sa ancora unire

Sportivamente, il nostro festival dei libri sportivi, ci ha permesso di ascoltare grandi autori e intense storie, ma anche di stare a fianco di società e atleti più che mai. I sacrifici e la passione condivisi, un territorio unito dalle sue energie migliori e un messaggio per il futuro

Quei volti che dicono più delle parole: grazie, sport, perché sei un mondo che sa ancora unire

Quando si vivono momenti speciali, viene spontaneo subito dopo sfogliare l'album che li raccoglie. Noi l'abbiamo fatto rivivendo SportivaMente, il nostro festival dei libri sportivi e le sue tre serate a Busto Arsizio, attraverso le immagini di Alessandro Galbiati.

Ciascuna racconta un dettaglio, una sfumatura di emozione, una frase che ci riaffiora alla mente. Ne abbiamo ritagliate quattro, in un'operazione tanto dura quanto spontanea, perché queste foto ci dicono più delle parole: povere, ci sembrano, le nostre, in confronto a quegli sguardi e a quei gesti. Le ragazze della Busto Nuoto Sincro, con la divisa della nazionale, che sprigionano risultati senza avere a disposizione la piscina in questo periodo, in quell'attimo hanno un sorriso così carico di gioia che riempie il cuore. Raccontano ciò che è lo sport: il risultato, che sia cristallizzato in una medaglia o trasmetta il passo avanti di un'atleta nel suo percorso (perché ciascuno è in sfida prima di tutto con se stesso) o una rimonta, in un lampo cancella ogni fatica. 

E i ragazzini. Dal basket al calcio, passando alle altre discipline: la loro esplosione gioiosa nella sala Tramogge, quando approdano alla targa, è contagiosa.

La tenerezza di un bambino, che resta con la sua piccola bici a scrutare Cristiano Militello in piazza Santa Maria durante lo spettacolo, finché lo showman non scende e gli "chiede un passaggio". L'attenzione del bimba prima e il diventare protagonista poi: come descrivere queste sensazioni meglio di quella foto?

Ultimo, ma non ultimo. Le ragazze dell'Uc Solbiatese, che scendono festose le scale per ritirare la targa e per qualche istante accanto a Marino Bartoletti: la prima, istintiva reazione, il selfie con il giornalista e scrittore che sa cantare così mirabilmente il calcio. Osservate i loro occhi. Quel calcio che sta perdendo poesia per molti, ma non per loro che studiano, lavorano, eppure trovano inesauribili energie e accorrono ad allenarsi e a macinare risultati, tanto da essere diventate ripetutamente campionesse. 

Il loro fuoco è uno spettacolo nello spettacolo dello sport, mondo che sa ancora unire e che si è svelato con forza in questi giorni di festival, come poi nella travolgente festa di ieri promossa da Assb, Comune e altri sostenitori nella squadra.

Con una nota ulteriore: lo sport di Busto e della Valle insieme, rappresentato da autorità e società con uguale entusiasmo. Tutti uguali, tutti uniti dalla bellezza di questi atleti per una volta seduti ad ascoltare e ricevere un giusto riconoscimento. Non è così facile avere insieme le realtà del Bustese, e anche questo ci carica. Lo fa anche perché siamo in una fase storica terribilmente divisiva e servono degli antidoti, come questo, dal territorio.

Ma oggi vorremmo fermarci a loro, ai tanti sportivi che abbiamo avuto la felicità di ospitare in questi giorni e che hanno divorato i racconti degli scrittori. Su quelle pagine un giorno finiranno, oppure no: ma intanto, sono già un libro (av)vincente, che possiamo sfogliare quotidianamente con orgoglio e che carica anche SportivaMente per il futuro.

Marilena Lualdi

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