/ Sport

Sport | 06 settembre 2025, 18:00

L'INTERVISTA - Decifrando Velasco: a Busto il libro-fenomeno di Salvagni e Zoratti adatto a tutti

Appuntamento a SportivaMente giovedì 11 settembre con gli autori del bestseller dedicato al metodo e alla filosofia del leggendario allenatore argentino, protagonista con la "Generazione di Fenomeni" e, ora, con l'imbattibile Nazionale di pallavolo femminile. «È un libro che ti aiuta a svoltare una situazione o ad avere un'idea»

L'INTERVISTA - Decifrando Velasco: a Busto il libro-fenomeno di Salvagni e Zoratti adatto a tutti

Un viaggio nella mente di uno degli allenatori più iconici della storia, un libro diventato un caso editoriale e ora protagonista a Busto Arsizio. Saranno François Salvagni e forse, in quella che sarebbe una prima assoluta, Ciro Zoratti a presentare il loro «Il Codice Velasco», giovedì 11 settembre, nel secondo appuntamento della seconda serata del festival SportivaMente. Appuntamento alle ore 21 in piazza San Giovanni, con ingresso libero, per decifrare insieme agli autori il metodo, i segreti e i retroscena di un uomo che ha rivoluzionato l'idea stessa di leadership. Un progetto nato quasi per caso, diventato un successo e finito persino al centro di un caso mediatico, che l'allenatore del Cuneo Granda Volley e co-autore François Salvagni ci ha raccontato.

Dall'idea in cuffia al bestseller

Tutto parte da lontano, da un'intuizione che anticipa i tempi. «L'idea nasce nel 2018 – racconta Salvagni – andavo a correre e ascoltavo podcast di crescita personale. Pensai: che bello se ci fosse qualcosa di simile per la pallavolo. Lo proposi a tanti colleghi, ma nessuno capiva, mi dicevano “cos'è un podcast?”. Finché un giorno, accompagnando Ciro Zoratti, gliene parlai. Lui mi guardò e disse subito: “È un'idea pazzesca, lo facciamo”. Eravamo complementari: io allenatore senior, lui di giovanile. Da lì è partito tutto». Il podcast diventa un punto di riferimento e l'idea di un libro la sua naturale evoluzione. «Stavamo già lavorando a un altro progetto, quando dissi a Ciro: “dobbiamo per forza scrivere un libro su Velasco”. Lui all'inizio fu titubante, eravamo pieni di impegni. Ma insistetti e iniziammo a raccogliere materiale, convinti di impiegarci 3-4 anni. Poi, quando Velasco è tornato in Nazionale femminile, abbiamo capito che il momento era quello. Abbiamo accelerato come dei matti, col terrore che una grande casa editrice ci anticipasse, e siamo riusciti a uscire per le Olimpiadi».

Un libro "su" Velasco, non "di" Velasco: il retroscena del caso mediatico

Il successo è immediato, ma porta con sé un'eco inaspettata. Il libro esce in un momento personale delicato per Velasco, scatenando la reazione della Federazione e un polverone social. Salvagni chiarisce una volta per tutte la filosofia dietro al progetto, che ne spiega la natura. «Il nostro non è un manuale tecnico, non troverete schemi o esercizi. È un libro su Velasco, non un libro di Velasco. Ogni capitolo parte da una sua citazione, un lampo di saggezza, per poi approfondire i temi della sua filosofia: la cultura dell'eccellenza, la gestione della pressione, la lotta agli alibi. E alla fine di ogni capitolo, abbiamo inserito una sezione speciale, raccogliendo quegli aneddoti, quelle storie quasi leggendarie che si raccontano negli spogliatoi. Alcune vere, altre forse un po' romanzate, ma tutte fondamentali per capire la sua grandezza».

Questa natura "non autorizzata" ma celebrativa è al centro dell'incomprensione. «Noi abbiamo provato a contattarlo in ogni modo, ma abbiamo sempre trovato un muro. L'uscita del libro è coincisa con un suo momento difficile, e appena tornato si è trovato sommerso di messaggi per un'opera di cui non sapeva nulla. La Federazione ha fatto un comunicato, ma è nato da un malinteso. Spero l'abbia letto, gli abbiamo fatto avere una copia privata, lontano dalle telecamere. Mi hanno raccontato che in un ristorante gli fecero i complimenti per il libro, immagino il suo imbarazzo. Noi, però, speriamo sempre possa aver voglia di parlare con noi su questo tema».

Un manuale per tutti, non solo per sportivi

Ma cosa rende questo libro un bestseller che travalica i confini dello sport? La sua capacità di parlare a chiunque, un aspetto che Salvagni tiene a sottolineare nettamente. «Questo libro è esattamente l'opposto di tutto quello che abbiamo fatto prima, che erano pubblicazioni di nicchia per allenatori. Questo è un libro che va più nella direzione della formazione, della filosofia, come i Baci Perugina: quelle frasi che ti colpiscono, ti restano in testa e ti aiutano a svoltare una situazione o ad avere un'idea».

L'universalità del messaggio è la sua vera forza, confermata dai fatti. «Basti pensare che in tutto il libro non c'è un singolo accenno a un'azione di pallavolo. È proprio per questo che sta avendo così tanto pubblico, può essere letto da chiunque. Un'azienda con cui collaboro, per esempio, ha comprato 40 copie da regalare a tutti i suoi venditori. È un libro che esce completamente dal contesto sportivo».

Velasco ieri e oggi, e quel legame speciale con Busto Arsizio

«Il Codice Velasco» è anche un'analisi della sua evoluzione. E se il tecnico argentino da Busto è passato e non ha lasciato un buon ricordo (fu una situazione gestita male da ambo le parti»), nella sua carriera ha saputo mutare il proprio approccio: «La differenza tra il Velasco della “Generazione di Fenomeni” (ndr l'Italia maschile che vinse quasi tutto tra anni '80 e '90) e quello di oggi è la stessa che c'è tra spingere e tirare – spiega Salvagni – Allora doveva spingere un movimento a credere nell'impossibile, aiutato ovviamente dai talenti come Zorzi e Bernardi sbocciati in quel periodo. Oggi, con una Nazionale che è per distacco la più forte al mondo, deve tirare, frenare, gestire una pressione enorme, dando l'idea che ogni partita sia una conquista difficilissima». E per Salvagni, la serata di Busto Arsizio avrà un sapore speciale, legato a ricordi indelebili in un palazzetto che ha sempre apprezzato per il calore del suo pubblico. «Ho un ricordo bellissimo di Busto. Nell'anno del triplete io allenavo Urbino e giocammo contro sei volte, tra campionato e coppe. Perdemmo quasi sempre, ma furono partite straordinarie in un palazzetto incredibile. Ricordo ancora un nostro set ball in cui Francesca Marcon schiacciò, noi murammo, la palla le cadde sulla testa, tornò nel nostro campo e fece punto. Lì capii che in quell'anno non c'era niente da fare: oltre alla bravura, anche il destino era dalla loro parte».

Giovedì sera, forse per la prima volta insieme dal vivo, Salvagni e Zoratti (in arrivo dalle Isole Fær Øer) sono pronti a condividere queste e altre storie. Per scoprire che, in fondo, il codice per vincere è una lezione che serve a tutti.

Giovanni Ferrario

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore