Le sue incursioni per “Striscia la Notizia” in quel di Busto Arsizio, in centro o allo stadio "Speroni", sono valse alcune – parole sue – «gags memorabili». Questa volta, però, Cristiano Militello porta in città il suo show.
Sarà infatti lo spettacolo “Mi saluta… Cristiano Militello?” a chiudere la quarta edizione di SportivaMente - Festival dei Libri Sportivi, in programma da mercoledì 10 settembre.
L’appuntamento con l’irresistibile ironia di Militello – comico, conduttore radiofonico, autore per “Striscia” di autore di rubriche divertentissime, a partire da “Striscia lo Striscione” – è per venerdì 12 settembre in piazza San Giovanni dalle ore 21. L’ingresso è libero.
Cristiano Militello, venerdì 12 settembre lo spettacolo “Mi saluta… Cristiano Militello?” chiuderà SportivaMente, il Festival dei libri sportivi. È la prima volta che porti un tuo spettacolo a Busto Arsizio?
«Non ci giurerei ma parrebbe di sì, col primo contributo Enpals versato nell’84 ormai bisogna mettersi anche nei panni della mia memoria».
In più di un’occasione, però, sei stato in città per Striscia la Notizia. Busto ti ha saputo regalare “soddisfazioni”?
«Oh le mie incursioni bustocche le ricordo benone invece! La più recente lo scorso inverno. La prima volta nell’aprile 2014 (Pro Patria-Sudtirol) e poi nel 2022: c’erano ancora le misure anti-Covid, facevo le interviste con la mascherina. Ogni volta ho realizzato delle gags memorabili».
Pensi che prossimamente tornerai anche allo stadio “Speroni” a far visita ai tifosi della Pro Patria?
«E perché no? Per me dopotutto come “trasferta” è vicina. Sto a Segrate!».
Le tue rubriche a Striscia sono dedicate al mondo del pallone. Come nasce la tua passione per il calcio?
«In modo simile allo sbocciare della passione per tutti quelli della mia generazione: Figurine Panini, 90° minuto, l’Italia di Bearzot...Poi, su quella si è innestata molto presto un’altra passione vera, autentica: quella per il mondo del tifo e della goliardia in genere. Ho cominciato a raccogliere foto di striscioni ironici fin da piccolo, bruciando anni di paghette di mamma e papà per acquistarne da altri malati come me, che mettevano le proprie inserzioni sulla rivista “Supertifo”. Nel 2004 poi mi è venuto in mente di raccogliere gli slogan più forti in un libro – Giulietta è ‘na zoccola, edito da Kowalski – un’antologia che fu un caso editoriale. Sei ristampe, trecentomila copie, una recensione di Aldo Grasso in prima pagina del Corriere, un provvidenziale Costanzo show, per alcune settimane il volume fu persino più venduto di Dan Brown. Pochi mesi dopo Striscia mi contattò per sentire se c’era la possibilità di trasportare lo spirito del libro in tv. Buona intuizione. Lì è nata la rubrica “Striscia lo striscione”».
Sei appassionato di qualche altro sport? Hai qualche idolo sportivo?
«Allora, io seguo tantissimi sport e ogni volta che c’è un azzurro sul podio mi commuovo. Oltre al pallone ho seguito da sempre il pugilato, perché mio padre era un ex pugile e mi svegliava per vedere le grandi sfide al Madison Square Garden, i miei idoli erano Marvin Hagler e Roberto Duran; la scherma, perché nella mia città c’è sempre stata tradizione e ho avuto molti amici medaglie d’oro olimpiche; l’atletica leggera, impazzivo per Pietro Mennea ed Edwin Moses e godo molto nel vedere finalmente una Nazionale ad alti livelli; la pallavolo, ho una compagna che è stata una brava giocatrice e le azzurre sono entusiasmanti. Sono poi un fan di Sinner, come giocatore si commenta da solo, a me piace sottolineare però la sua filosofia e la sua compostezza, è un ottimo esempio per tanti».
Sei una persona sportiva? Pratichi o hai praticato qualche sport e come te la cavi?
«Dovrei esserlo di più. Da ragazzo ho fatto tennis, nuoto, canottaggio, calcio, danza moderna, poi le mie ernie al disco - da un certo punto in poi - non mi hanno dato tregua. Da sempre adoro sciare e camminare in montagna, sono gli unici strappi alla regola che ogni tanto mi concedo, il resto è tutto aerobica ed esercizi posturali, sigh…».
A Busto porti lo spettacolo “Mi saluta… Cristiano Militello?”. Che cosa ci dobbiamo aspettare, oltre a tante risate?
«Escluderei la lap dance, per il resto c’è da aspettarsi di tutto».
Progetti in cantiere per i prossimi mesi?
«Perbacco! Finire di pagare casa e cercare di smaltire quei vinili, film e libri che ho accatastato negli anni e che ancora mi devo godere».