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Busto Arsizio | 28 luglio 2025, 09:38

VIDEO E FOTO. «Non ci arrendiamo, avanti tutta». Al Palaginnastica si lavora per correre ai ripari dopo il furto

Ancora si stanno calcolando i danni: oltre a quelli materiali legati al raid, c'è il discorso delle tempistiche del cantiere e dei rifacimenti necessari. «Ma faremo di tutto per cercare di rispettare le date»

Tutti al lavoro, per sistemare i danni. Il cantiere del Palaginnastica è in fermento, più che mai.

«Abbiamo sistemato le baracche e fatto il punto della situazione, stiamo ricambiando tutte le serrature spaccate e andando a comprare gli utensili rubati». Trapani, avvitatori e altri attrezzi facili da portare via, anche se nel mirino principale c'erano i cavi, con il recupero del rame. 

Salvatore Raniolo alle sette di questo lunedì mattina - il giorno dopo il raid dei ladri, LEGGI QUI -. è con gli operai della Cgm per il piano d'azione. Anzi, di reazione. «Faremo di tutto per cercare di rispettare le date - assicura - L'obiettivo nostro è consegnare l'opera nel marzo 2026». L'impegno è questo, anche se è possibile slittare di un mese o due, in base al ripristino degli impianti danneggiati dai ladri.

Un addetto ci conduce al punto sul retro della recinzione dove sono entrati i ladri. Ripercorriamo poi il tragitto da loro effettuato. Quasi tutti gli spazi sono con i cavi tagliati. In un punto vediamo una scaletta improvvisata, che si poggia sui tubi, quindi non proprio il massimo della sicurezza: infatti, l'hanno realizzata i ladri. Che hanno anche lasciato un paio di cacciaviti e altre tracce su cui la polizia scientifica sta lavorando. 

Nelle baracche, invece, hanno infierito, buttando tutto in aria, rubando termometri, gettando una macchinetta del caffè e prendendone invece un'altra, cialde comprese.

Quando è avvenuto questo raid? Un abitante della zona ha detto agli operai di aver sentito un rumore verso le quattro di notte, ha pensato a un incidente, ma visto che non si udiva più nulla, ha ripreso a dormire. Potrebbe essere che i ladri in quel momento fossero proprio nelle baracche a rovistare: sono le più vicine all'incrocio sul Sempione verso la zona abitata.

L'amarezza c'è, ma non si può lasciarle spazio: «Lavoravamo già sette giorni su sette, ecco perché ieri ci siamo accorti subito del furto. Andiamo avanti, non ci arrendiamo di sicuro».  Con una consolazione, la solidarietà espressa dalle istituzioni: «Almeno non siamo soli».

Ma. Lu.

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