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Busto Arsizio | 19 dicembre 2025, 20:08

FOTO e VIDEO - Da Greccio a piazza Santa Maria: il presepe e la storia di Francesco vivono con i bambini della Chicca Gallazzi

Gli alunni della primaria hanno messo in scena una sacra rappresentazione dedicata al poverello di Assisi, nel Natale che precede gli 800 anni della scomparsa. Il racconto dell’amico, frate Leone, la fede, la povertà, il “Cantico delle creature” e il suo messaggio: «Tutto quello che c’è è dono»

Piazza Santa Maria casa della tradizione, con il presepe al centro che àncora i tanti segni del Natale alla loro origine. Piazza Santa Maria luogo del racconto e del ritrovo, della preghiera e del canto grazie agli alunni della Chicca Gallazzi. Impegnati, come ogni anno, nello spettacolo che offrono alle famiglie e ai passanti, quest’anno reso speciale da una scelta annunciata dalla coordinatrice Paola Luoni: «Al centro c’è Francesco, in prossimità degli 800 anni dalla morte, dopo gli anniversari del presepe di Greccio e del Cantico delle creature». Un Santo rievocato, nel testo messo a punto dalla professoressa Ornella Scarpato (musiche e canti sono stati curati dalle maestre Benedetta Candiani e Ornella Gobbi), partendo dalla fine e dalle parole di un amico, frate Leone, ma colto anche nella sua giovinezza impetuosa, quando «…è in cerca di un senso da dare all’ardore che cresce in lui».

Le voci dei bambini sono risuonate stentoree, quasi a sottolineare che il messaggio di Francesco, pure carico di dolcezza, è potente, radicale, senza compromessi. Una carrellata: la scoperta di Gesù e della fede, i primi seguaci, la scelta, rivoluzionaria allora come oggi, della povertà e della semplicità, l’abbraccio al malato e la sfida alla malattia, il “Cantico delle creature”, fondativo di una lingua e di un nuovo modo di considerare la natura, l’incontro con il sultano, le origini dell’esperienza francescana in Terra Santa, secoli di sofferenze prima e dopo di allora, il presepe di Greccio, inizio di una tradizione che viaggia nel tempo e arriva fino al 2025, a piazza Santa Maria.

Ad ascoltare, ma anche a cantare e battere le mani, una piazza gremita (in prima fila gli assessori Luca Folegani, Chiara Colombo, Manuela Maffioli, Alessandro Albani). «Godetevi questo momento – ha suggerito ai presenti don Matteo Resteghini a inizio spettacolo – i vostri figli e nipoti vi porteranno emozioni, pensieri. Anche una preghiera». «In occasioni come questa – parola di monsignor Severino Pagani – si ritrovano segni della nostra fede, motivi di speranza».

E di gioia, in note e canti.

S.T.

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