«Oggi tutti i giornali trattano del contenuto degli interrogatori degli indagati nell’inchiesta milanese, riportando ampiamente le tesi delle difese. È il caso di ricordare alla sinistra che, se gli indagati hanno potuto rendere l’interrogatorio in stato di libertà, ciò è dovuto all’intervento del Ministro Nordio che, modificando l’art. 291 del codice di procedura penale, ha introdotto l’interrogatorio preventivo. Oggi, il giudice per le indagini preliminari, prima di decidere sulla richiesta di arresto di una persona, deve ascoltare la versione della difesa. Prima accadeva il contrario: l’indagato e il suo difensore venivano ascoltati ad arresto avvenuto, dopo qualche giorno di carcerazione.
Poi, in molte occasioni, le persone arrestate, messe nelle condizioni di poter contraddire la tesi accusatoria, venivano scarcerate. Intanto, però, queste subivano un trauma indelebile. Quella introdotta dal Ministro Nordio è dunque una norma di civiltà. La sinistra dovrebbe avere l’umiltà di riconoscerlo». Così Andrea Pellicini, deputato di Fratelli d'Italia e componente della Commissione Giustizia alla Camera.