Il «rammarico» dell’opposizione, la «convinzione» del sindaco Emanuele Antonelli di aver preso la scelta giusta. Fa discutere in Consiglio comunale la rinuncia all’Its che avrebbe dovuto vedere la luce all’ex Macello civico di via Pepe. Una scelta legata all’aumento da 3 a 5,5 milioni dei costi a carico del Comune, che ha indotto sindaco e maggioranza a fare un passo indietro, rinunciando ai 2 milioni messi a disposizione da Regione Lombardia.
Nell’ambito della discussione sul Documento unico di programmazione, il capogruppo del Pd Maurizio Maggioni ha espresso rammarico, invitando a dare vita a una «discussione nel merito più partecipata». Santo Cascio (Progetto in Comune) ha criticato più aspramente la decisione dell’amministrazione: «Si tratta di investimenti e di una risposta ai giovani e al mondo del lavoro».
Anche Gigi Farioli, capogruppo di Popolo, Riforme e Libertà in procinto di passare ufficialmente in maggioranza col simbolo di Forza Italia, ha detto di volersi illudere «che questo percorso non sia terminato».
Il sindaco Antonelli ha invece difeso la propria scelta. «Avremmo dovuto mettere 5,5 milioni – ha osservato – e già mi pesava metterne tre. Ma non perdiamo questa scuola, che continua a lavorare a Samarate come sta facendo. Semplicemente, si sarebbe trasferita a Busto in locali più belli. I ragazzi continueranno a studiare lì e a essere assunti soprattutto da Leonardo. Ho chiesto a Camera di Commercio e agli industriali una mano, ma non ho trovato tante porte aperte».
Se non fosse tornato sui propri passi, «mi avreste detto che ero bravo perché avrei fatto anche l’Its. Ma io sono convinto di aver fatto bene a non spendere questi 5,5 milioni. È una decisione di tutta la giunta, che ringrazio perché mi segue in questo».
In ogni caso, «quella scuola la faremo. Il progetto è di completarlo (l’ex macello, ndr). Voglio cercare altri finanziamenti, magari con una partecipazione del privato più consistente».
Tra l’altro, l’assessore alle Politiche educative Chiara Colombo ha fatto sapere che a ottobre partirà la facoltà di scienze motorie dell’università dell’Insubria con 50 studenti. «Per sistemare i locali mettiamo un milione e mezzo, e sono sempre soldi dei nostri cittadini», ha puntualizzato Antonelli.
Insomma, il denaro in cassa per andare avanti anche con l’Its c’era, ma il sindaco ha preferito non spendere la cifra “lievitata” per i rincari delle materie prime. «Sono stupido – si è schernito –. Perché io ragiono da privato. Potrei fare tanto debito e fare bella figura, tanto poi non sarò più sindaco. Ho fatto così anche in Provincia, dove ho lasciato un “bottino” e poi chi è arrivato dopo di me ha regalato 15 milioni (col progetto dei Comuni attivi, ndr) che potevano servire per mettere a posto le scuole».
Detto altrimenti, «siamo un comune virtuoso e vorrei rimanessimo così. Mi piacerebbe andar via e lasciare a chi viene dopo di me tanti soldi, perché ce n’è sempre più bisogno, basta pensare ai servizi sociali. Preferisco avere una sicurezza alle spalle, anche se non ci sarò più io. Mi auguro solo che chi verrà dopo di me non faccia come in Provincia…».