ELEZIONI COMUNE DI OLGIATE OLONA
ELEZIONI COMUNE DI MARNATE
 / Busto Arsizio

Busto Arsizio | 25 aprile 2024, 13:56

Antonelli: «Stanco delle polemiche. Nessuna persona di buon senso vorrebbe rivivere il fascismo»

FOTO E VIDEO. 25 Aprile a Busto: «Si provi per una volta a far tacere le polemiche sulla festa della Liberazione», ha detto il sindaco, che ha pure canticchiato “Bella ciao” quando la banda l’ha intonata. Ma ha anche aggiunto: «Sono preoccupato che si pensi che in provincia di Varese siamo circondati da fascisti della peggior specie, come sembrerebbe ascoltando la televisione». Dopo la celebrazione ufficiale, la manifestazione delle associazioni

Antonelli: «Stanco delle polemiche. Nessuna persona di buon senso vorrebbe rivivere il fascismo»

Busto Arsizio celebra il 25 Aprile senza farsi toccare dalle polemiche che ogni anno accompagnano l’importante ricorrenza, anche nella nostra provincia.
Il sindaco Emanuele Antonelli, nel suo discorso davanti al municipio, si è proprio detto stanco delle divisioni: «Si provi per una volta a far tacere le polemiche sulla festa della Liberazione», ha affermato.

«Nessuna persona di buonsenso vorrebbe tornare a rivivere il periodo tragico del fascismo», ha sottolineato Antonelli, che ha pure canticchiato “Bella ciao” quando la banda l’ha intonata.
Ma ha anche aggiunto: «Sono preoccupato che si pensi che in provincia di Varese siamo circondati da fascisti della peggior specie, come sembrerebbe ascoltando la televisione». Probabile riferimento all’inchiesta della trasmissione di La7 “100 Minuti” sull’estrema destra nel nostro territorio.
Dopo la celebrazione ufficiale, è iniziata la manifestazione del Comitato Antifascista e di altre associazioni, con un appello per la liberazione di Ilaria Salis.

Gli omaggi

La giornata si è aperta con al Tempio civico di Sant’Anna, davanti a Palazzo Gilardoni, con la deposizione di una corona e la messa celebrata da monsignor Severino Pagani. Al termine, su proposta del Raggruppamento Divisioni Patrioti Alfredo Di Dio-Fivl, è stata affissa sulle pareti della chiesetta la “Preghiera del Ribelle”, scritta dal martire e beato Teresio Olivelli.

La manifestazione si è poi spostata in piazza Trento e Trieste per l’alzabandiera e la deposizione della corona al Monumento ai Caduti. Poi il corteo, con la banda Borsound 1919, le autorità politiche e militari, le associazioni e i cittadini, è tornato in via Fratelli d’Italia per la deposizione della corona al Monumento alla Resistenza e Deportazione e gli interventi dei relatori.
Ad attenderlo, le associazioni antifasciste con striscioni e un cartello che invocava libertà per Ilaria Salis, l’attivista detenuta da oltre un anno in Ungheria.

Il ricordo di Aquilina e l’appello

Il primo pensiero del sindaco Antonelli è andato a Vincenzo Aquilina, ex ufficiale della Guardia di Finanza, sopravvissuto al campo di concentramento nazista di Moosburg, sempre presente in questa occasione. Aquilina è scomparso lo scorso dicembre: «Ci manca – ha detto Antonelli –. Dall'alto starà seguendo questa cerimonia». In prima fila c’era Adelio Borlandelli, partigiano bustocco classe 1925.

«La storia ha saputo evidenziare con enfasi torti e ragioni del conflitto – ha evidenziato il primo cittadino –. Stiamo allevando una generazione che crede nella libertà, che non ha una conoscenza diretta della tragedia bellica e della dittatura. E che non vuole certo tornare ai tempi del fascismo, così come nessuna persona di buonsenso vorrebbe tornare a rivivere un periodo tragico che ha segnato l’intera società.
Siamo debitori nei confronti di coloro che si sono sacrificati per liberare l’Italia dall’oppressore. Dobbiamo trasmettere questa esperienza alle giovani generazioni. Ma mentre in Italia la democrazia è salda, stiamo attenti a cosa avviene nel mondo, con conflitti di cui non intravediamo l’epilogo.
Vediamo invece distintamente il ritorno all’antisemitismo, che pensavamo sradicato; un clima di rivalsa, che credevamo superato; una violenza che ritenevamo confinata agli anni di piombo. È per questi motivi che è fondamentale la memoria di una tragedia italiana che non riteniamo attuale».

Antonelli si è poi detto stanco delle polemiche, «di ciò che leggo e sento un mese prima e un mese dopo il 25 Aprile. Sono preoccupato che si pensi che in provincia di Varese siamo circondati da fascisti della peggior specie, come sembrerebbe ascoltando la televisione». Probabile riferimento alla trasmissione “100 Minuti” di La7. «Sono stanco che si parli solo di chi è fascista o antifascista, comunista o anticomunista, se è stato peggio Mussolini, Hitler o Stalin. E di chi parteggia per la Russia o l’Ucraina, chi per Israele o la Palestina. Una volta si discuteva per ideali, oggi per chi odia più degli altri. Ma sono tutte tragedie».

Quindi l’appello: «Si provi per una volta a far tacere le polemiche sulla festa della Liberazione. Sarebbe il modo migliore per non infangare il ricordo di chi si è sacrificato per consentire a tutti di vivere una vita libera. A Busto ci possiamo dimenticare le ignobili polemiche di questi giorni, grazie anche al presidente di Anpi Liberto Losa che, come me e come i rappresentanti delle associazioni partigiane e combattentistiche, crede nella necessità di insegnare ai giovani basandosi sul sacrificio di chi ci ha preceduto e non sull’odio. Questo è il 25 Aprile che vorrei leggere sui giornali in prima pagina».

Gli altri interventi

Proprio Losa è poi intervenuto ricordando il sacrificio di don Giovanni Minzoni e Giacomo Matteotti. Soffermandosi anche sulla Costituzione, «architrave della nostra democrazia»: «Ogni intervento sul testo può alterarne l'equilibrio. L’invito è alla grande grande cautela». Citando l’articolo 11, ha ricordato «le guerre che dilagano nel mondo intero, in particolare in Ucraina e Medio Oriente. Una sconfitta per l'intera umanità. L’Anpi chiede l’immediata cessazione del fuoco. Una pace giusta non è impossibile».

Ha preso poi la parola Antonio Maria Orecchia, professore associato di Storia contemporanea dell’Università degli Studi dell’Insubria, con una riflessione sul tema “Il 25 aprile nel cantiere della memoria: la sopravvivenza nel ricordo e il tempo della pacificazione”.

Le associazioni per Ilaria Salis

Dopo la cerimonia ufficiale è partita l’iniziativa dedicata alla «liberazione dalle catene di ieri e per la liberazione dalle catene di oggi». Il riferimento è al trattamento di Ilaria Salis nei tribunali ungheresi, ma anche al «bavaglio all’informazione e al dissenso» e all’«economia capitalistico-finanziaria». È stato anche letto l’appello del Comitato Ilaria Salis.
Hanno aderito Adl Varese, Associazione il Quadrifoglio, Comitato Antifascista, Rete Antifascista Altomilanese, Rete Studenti Medi Varese, PCI, Rifondazione, Sinistra Italiana, Verdi.

Riccardo Canetta

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore