Gli universitari della Lega Giovani provinciale scrivono una lettera aperta al Rettore dell’Università dell’Insubria, il Prof. Angelo Tagliabue, in merito all'esposizione sulla terrazza del rettorato della bandiera arcobaleno in occasione della Giornata internazionale contro l'omobitransfobia.
«Niente contro il vessillo o il suo significato» è la specifica iniziale della lettera, a cui segue una richiesta di chiarimenti in merito al perché della scelta da parte di un ateneo statale di esporre tale simbolo sulla propria sede istituzionale e, in particolare, attraverso quale processo decisionale e ad opera di quale organo essa sia stata assunta.
Segue una considerazione rispetto all'opportunità o meno della scelta, dato il momento storico che vede il DDL Zan essere uno dei temi più dibattuti, tanto da aver provocato un'accesa polarizzazione dell'opinione pubblica a riguardo. Tema che, invece, secondo gli universitari della Lega, andrebbe sviluppato «con cognizione di causa, in modi e tempi atti a far comprendere alla popolazione i pro e i contro che il DDL Zan potrebbe portare».
«Riteniamo sia fondamentale, soprattutto per noi studenti - recita la lettera in conclusione - fornire tutti gli elementi necessari per formare autonomamente un pensiero sulla questione, e quindi permettere di prendere posizione con scienza e coscienza. Ciò potrebbe essere favorito, piuttosto che con l'esposizione di un semplice simbolo, attraverso il dibattito e il confronto».
Egregio Magnifico Rettore dell’Università degli studi dell’Insubria
Prof. Dott. A. Tagliabue
Le scriviamo la presente a seguito dell’esposizione della “Bandiera Arcobaleno” presso lo stabile di Via Ravasi a Varese.
Occorre premettere, anzi tutto, che, dal canto nostro, l’esposizione di tale vessillo non comporta né un quid pluris, né un quid minus in termini sostanziali alla tanto discussa questione inquadrabile in maniera semplificata come “Diritti per le persone LGBTQ+). Espressa questa necessaria premessa, però, ci sono sopraggiunte una serie di quesiti che andremo qui di seguito ad esporLe, e ai quali sarebbe per noi importante ricevere da Lei dei chiarimenti.
In prima istanza ci chiediamo per quale ragione un’Università statale, come lo è la nostra, abbia ritenuto di esporre tale simbolo su una sua sede istituzionale.
Ulteriore interrogativo che ci è sopraggiunto è attraverso quale processo decisionale e ad opera di quale organo sia stata assunta predetta decisione.
In ultima istanza, ci lasciamo ad una riflessione sulla questione, riflessione che ci ha portati a domandarci se l’esposizione della bandiera, in un momento storico così denso in termini di discussioni quasi monopolizzate dall’approvazione o meno del famigerato DDL Zan, sia stata una scelta saggia e propedeutica alla causa dei diritti civili, oppure potrebbe essere ravvisata in questa iniziativa una sorta di endorsement al precitato disegno di legge.
Riteniamo convintamente che questa tematica, tanto polarizzante nell’opinione pubblica, debba essere sviluppata con cognizione di causa, in modi e tempi atti a far comprendere alla popolazione i pro e i contro che il DDL Zan potrebbe portare, ma, ancor più importante, soprattutto per noi studenti, riteniamo sia fondamentale fornire tutti gli elementi necessari per formare autonomamente un pensiero sulla questione, e quindi permettere di prendere una posizione con scienza e coscienza.
Ciò potrebbe essere favorito, piuttosto che con la semplice esposizione di un simbolo che, come ripetiamo, visto il clima attuale, può polarizzare ancor di più le differenti posizioni, attraverso il dibattito e il confronto. Stante il fatto che, a nostro avviso, per una questione squisitamente di opportunità e correttezza istituzionale, l’esposizione di qualsiasi simbolo da parte di un organismo istituzionale non è mai una buona idea, soprattutto in un momento così particolare relativamente alla tematica, non certo di per sé divisiva, ma pur sempre oggetto di un dibattito piuttosto acceso.
Speranzosi che Lei possa fornirci i chiarimenti per poter rivalutare le nostre posizioni o quanto meno dissipare parte dei nostri dubbi, Le Porgiamo
I nostri più Distinti Saluti
Lega Giovani Varese