Una nuova era, di nuovo. La Pro Patria volta pagina e, dopo aver esonerato Leandro Greco, affida la panchina a Francesco Bolzoni, promosso dalla formazione Primavera. Una scelta interna, ponderata e voluta, come hanno tenuto a sottolineare il direttore sportivo Sandro Turotti e l'avvocato Rosanna Zema, in rappresentanza della proprietà, durante la conferenza stampa di presentazione. Una decisione presa per dare una scossa a una squadra in piena crisi di risultati e di identità.
Bolzoni, classe '89, un passato da calciatore in giro per l'Italia, cominciato però nel settore giovanile dell'Inter, con una presenza in Serie A e due in Champions League, prima di approdare al settore giovanile bustocco era stato collaboratore tecnico di Giuseppe Sannino nella formazione luganese del Paradiso.
Turotti: «Una scelta nostra, non un'alternativa»
È stato il ds Turotti a spiegare le ragioni del cambio, tornando all'inizio della stagione. «Se vi ricordate bene, quando abbiamo presentato mister Greco avevo detto che si chiudeva un'era e ne iniziava una nuova», ha esordito, ricordando la volontà di dare piena autonomia al precedente tecnico. «Avevamo detto che al nuovo allenatore si dava la possibilità di avere un secondo, di scegliere il modulo e di costruire assieme la squadra. Tutte cose che non sono mai state fatte in passato. Purtroppo le cose non sono andate bene».
Di fronte ai risultati negativi, la società ha deciso di intervenire. E la scelta di Bolzoni, ha precisato Turotti, non è stata un ripiego. «La proprietà mi aveva chiesto di sondare alcuni allenatori. Non c'è stato nessuno che si è rifiutato, nessuno che non è venuto perché non abbiamo dato abbastanza soldi. Sembra che abbiamo preso un allenatore perché nessuno voleva venire a Busto. Non è assolutamente vero». La decisione è stata presa di comune accordo con la proprietà: «Mister Bolzoni è stato scelto perché conosce bene la nostra situazione, tutti i giocatori e ha avuto modo di vedere le nostre partite. È una scelta che abbiamo fatto assieme. Nel colloquio avuto ci ha spiegato le sue idee, speriamo che riesca a trasmetterle».
Zema: «Serve un alchimista che agisca col cuore»
A rappresentare la proprietà è intervenuta anche l'avvocato Rosanna Zema - segnale importante in questo periodo in cui l'assetto societario è stato contestato dai tifosi - che ha sottolineato la necessità di un cambio di mentalità. «Gli elementi ci sono tutti. A noi serve l'alchimista che li metta insieme e li faccia lavorare bene. E sono convinta che, per le esperienze che ha avuto all'interno della Pro Patria, saprà fare veramente bene». La scelta di Bolzoni, secondo Zema, è un segnale forte: «Non avrà vita facile, con la piazza e con la situazione che abbiamo. (Bolzoni) è una persona di cuore, e a noi oggi serve il coraggio». L'avvocato conferma che sono stati chiamati altri allenatori, ma «più per far piacere alla piazza».
Bolzoni: «Ora i giocatori mi ascoltino. Devono dimostrare»
Il nuovo tecnico, Francesco Bolzoni, ha subito messo in chiaro le sue intenzioni. Consapevole del clima pesante nello spogliatoio («Sapevo di poter trovare qualche malumore»), ha dettato la linea: «Adesso ci sono io, mi devono ascoltare. Non sono nella situazione di poter fare cose diverse».
Da ex calciatore, sa bene cosa non ha funzionato. «A livello atletico la squadra sta bene, forse il problema era più mentale. Essendoci passato, ho fatto anni dove stavo bene fisicamente ma il sabato o la domenica ero un cadavere. Dobbiamo capire cosa dà fastidio e lavorare in modo diverso». L'impronta sarà quella di una squadra ordinata ma aggressiva. «A me piace una squadra che lavora bene di reparto, ordinata e allo stesso tempo aggressiva. In Serie C, prima vinci il contrasto e il duello, poi viene fuori la qualità».
Bolzoni ha poi lanciato un messaggio diretto ai giocatori, soprattutto ai più esperti con cui ha condiviso lo spogliatoio. «Gli "anziani" che ci sono qua, ho giocato con tutti. Per la persona che sono, qualcosa mi devono, perché mi hanno avuto nello spogliatoio e sanno cosa gli ho dato io». L'obiettivo è resettare tutto e ripartire. «È cambiato l'allenatore, partono tutti da zero. Devono dimostrare che a gennaio non c'è niente da cambiare. Devono pedalare e dare il massimo, questa sarà la partita».














