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Sport | 07 dicembre 2025, 19:29

VIDEO. Pro Patria a picco, anche la Dolomiti passa allo Speroni

Nona sconfitta (su diciassette gare) per i tigrotti. I veneti surclassano la squadra di Leandro Greco e vincono con un gol per tempo. Primi 45' quasi tutti di marca ospite e rete di Marconi, nella ripresa punge anche Clemenza. E al triplice fischio scatta la contestazione già iniziata al primo minuto

Non sa davvero rialzarsi questa povera Pro Patria. Contro la Dolomiti Bellunesi arriva la battuta d'arresto numero nove, su diciassette uscite in campionato, per la squadra di Leandro Greco. Tre passi indietro rispetto alle ultime due-tre uscite (in cui comunque erano arrivati solo i tre punti con la Pergolettese) per Ferri e compagni, domati senza possibilità di replica da una squdra indubbiamente più pimpante, tecnicamente, fisicamente e moralmente. Troppi buchi in difesa, troppa poca lucidità nelle poche occasioni create, troppo poco mordente nel momento in cui ci sarebbe stato da recuperare. 

Senza Motolese, vittima di un attacco influenzale, le scelte del tecnico di casa si riducono a nessuna altra alternativa, vista la già nota assenza di Masi (LEGGI QUI): in mezzo alla difesa ci va il 2006 Aliata. 

La contestazione degli ultrà scatta, preventiva, un attimo dopo il fischio d'inizio con il già sentito “Patrizia Testa devi vendere, vattene, vattene”, rinvigorito da uno striscione che racconta l'incertezza societaria percepita dal pubblico bustocco: “49+51=100 ...spettatori. Fate chiarezza”, firmato “1919”, uno dei gruppi che occupa la “curva” dello Speroni. 

Il primo tempo è (quasi) tutto di marca neroverde e la squadra allenata dallo squalificato Bonatti (al suo posto in panchina c'è Comi) ha almeno tre limpidissime occasioni da gol; solo un po' di fortuna e la bravura di Rovida permettono che lo scarto non sia “2+”. Al 7' Saccani si presenta solo davanti alla porta, il portiere della Pro respinge, mentre sul capovolgimento bello scambio Di Marco-Citterio, la palla arriva a Giudici, ma il tiro è troppo debole e centrale per impensierire Consiglio. 

Al 14' Burrai ci prova dalla lunga distanza, Rovida si rifugia in angolo. Sulla battuta del corner, Mondonico e Marconi hanno l'occasione del tapin vincente, ma l' “uno” ex Inter ci mette una pezza d'istinto e poi la difesa libera. Al 24' ecco il meritato vantaggio: Mignanelli va via sulla sinistra, diagonale, respinta di Rovida e taglio in area di Marconi che, senza alcun biancoblù a seguirne il movimento, si ritrova a dover buttar dentro di piattone un rigore in movimento che mette il punto esclamativo su un dominio “piuttosto” evidente della formazione veneta. 

Al 32' prima vera occasione per i padroni di casa: Di Marco guadagna e batte un calcio d'angolo, Reggiori spizza ma Mastroianni non riesce a trovare il pallone da pochi passi e l'azione sfuma. Poco dopo ci prova Ferri da fuori, ma il risultato è ancora nullo. 

Qualche sussulto in casa Pro: al 35' calcio di punizione da destra di Giudici, palla che sfila in area ma Mastroianni manca ancora l'appuntamento. 

Al 38' nuovo pericolo per la difesa di casa su una ripartenza della Dolomiti: Rovida tentenna in uscita fuori area, concedendo a Marconi la possibilità di scegliere se tirare o provare l'imbucata per Mignanelli. Sceglie la numero due, ma un intervento in scivolata di Dimarco rimedia. Ennesimo brivido (e non per il freddo) al 41', con Marconi che, ancora una volta, buca la difesa, controlla ottimamente il pallone e calcia a rete, ma la traiettoria si allarga e il palo 

Poco prima del tè caldo, Schirò e Travaglini tramutano in occasionissima una palla sulla linea di fondo, ma Ferri non riesce a replicare quanto fatto da Marconi a metà tempo e spara colpevolmente alto, mettendosi le mani nei capelli, gesto che racconta alla perfezione il primo tempo di una Pro Patria che deve ritenersi fortunata di andare al riposo con la gara ancora aperta.

La ripresa comincia con maggior equilibrio, e con Udoh in più là davanti, al posto di un Citterio da “né carne né pesce”, inutile (non necessariamente per colpa sua) nel fare la spola tra centrocampo e attacco. Poche occasioni, da ambo le parti per tutto il “terzo quarto” 

Al 22' bravissimo Schirò a guadagnarsi in un calcio di rigore: entrato in area, il centrocampista classe 2000 si frappone tra la palla e Mondonico; il difensore veneto lo stende e il rigore sembra automatico, ma dopo il “jolly” giocato dalla panchina ospite e vista l'azione al fvs, il direttore di gara cambia decisione (per un pestone di Ferri a Burrai poco prima), vero e propria “sliding door” della gara Pro Patria. Sfumata la possibilità del possibilissimo 1-1, la squadra di Greco va spegnendosi, torna a commettere errori banali e innesca gli ospiti. E se il raddoppio non arriva su un rinvio sbagliato da Rovida, ecco il colpo da biliardo in area di Clemenza. Il 10 rosaverde capitalizza con un colpo di tacco un passaggio del solito Marconi e affonda, pressoché definitivamente, le tigri. 

L'ultimo spicchio di gara è un'inutile agonia verso il triste, tristissimo finale. Nessuna occasione vera per i padroni di casa, mentre la Dolomiti sfiora quello che sarebbe stato un meritato tris. Al triplice fischio arrivano fischi e grida di forte disapprovazione, con la squadra di Greco respinta dai tifosi al momento del saluto. 

IL TABELLINO
Pro Patria-Dolomiti Bellunesi 0-2 (0-1)
PRO PATRIA (3-5-2): Rovida; Reggiori, Aliata, Travaglini; Giudici, Schirò, Di Munno (11' st Orfei), Ferri (38' st Schiavone), Dimarco (43' st Renelus); Citterio (1' st Udoh), Mastroianni (38' st Ganz). A disposizione: Gnonto, Zamarian, Viti, Mora, Ricordi. All: Greco.
DOLOMITI BELLUNESI (3-5-2): Consiglio; Barbini (27' st Alcides), Mondonico, Gobetti; Sacchi, Agosti (17' st Brugnolo), Burrai, Cossalter, (27' st Tavanti) Mignanelli (44' st Mutanda); Clemenza (44' st Olonisakin), Marconi. A disposizione: Abati, Milesi, De Paoli, Antonello, Casanova. All. Comi. 

Arbitro: Teghille di Collegno
Marcatori: 24' pt Marconi (D), 32' st Clemenza (D)
Ammoniti: Schirò (P), Di Munno (P), Gobetti (D), Dimarco (P), Barbini (D), Ferri (P), Clemenza (D).
Angoli: 3-1
Recupero: 1'+7'
Spettatori: 611. 


 

Giovanni Ferrario


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