Mancano meno di quarantotto ore al via della 33esima edizione della Maratonina di Busto. Mentre in città cresce l’attesa e centinaia di runner si preparano a sfidare i 21 chilometri, il trono di campione è vacante. L’uomo che lo scorso anno sbaragliò la concorrenza, Stefano Avalle, non sarà sulla linea di partenza di viale Cadorna per difendere il titolo. Una scelta dettata da un calendario che lo vedrà impegnato la settimana successiva alla Maratona di Verona. E anche se quest'anno non sarà al via della gara organizzata dall'Atletica San Marco, il suo ricordo di quella giornata è ricco di spunti per chi si prepara a correre domenica.
Una vittoria nata dopo lo stop
Per Stefano Avalle, avvocato 32enne di Alba, quella di Busto Arsizio 2024 non è stata una gara come le altre. Arrivava da un periodo difficile: «Ero stato fermo sei mesi per un infortunio al piede», racconta. «Dopo aver ripreso ad allenarmi durante l'estate, cercavo una mezza maratona in autunno per testare la condizione. Busto, dal punto di vista cronologico, era perfetta». Una scelta che si è rivelata vincente: il piemontese ha chiuso in 1 ora, 8 minuti e 33 secondi, stabilendo il suo primato personale e staccando Federico Scabini e Mirko Partenope.
Il percorso: «Veloce e lineare, consigliato per poter fare il proprio personale»
Il ricordo del tracciato bustocco è estremamente positivo. «È un percorso che consiglierei - afferma senza esitazioni - Secondo me è molto buono, veloce e lineare. Ci sono lunghi rettilinei dove si può prendere un certo ritmo e tenerlo costante». Un tracciato ideale per chi punta a migliorare il proprio tempo. «A parte uno o due cavalcavia, che nell'economia di una gara ci stanno, non presenta grosse difficoltà. È un'ottima mezza per provare a fare il proprio personale».
Ma c’è un altro aspetto che Avalle, da atleta, ha apprezzato particolarmente. «L'idea di allestire tutto il post-gara, dal ristoro alle premiazioni, dentro al palazzetto è molto azzeccata. Considerando che si corre a metà novembre, con il rischio di freddo o pioggia, permette a tutti di cambiarsi in un luogo asciutto e riparato. È un dettaglio che fa la differenza».
L’agonista che viene dal ciclismo
La storia sportiva di Stefano Avalle è quella di un atleta con una mentalità competitiva ben definita. Ex ciclista amatoriale di buon livello, ha scoperto la corsa quasi per caso. Poi, dal 2023, la svolta, con la decisione di affidarsi a un allenatore d'eccezione come Giorgio Rondelli. «Sono un agonista - racconta - , mi piace faticare e non partecipo a una competizione tanto per farla. Se ho un obiettivo, che sia piccolo o grande, cerco di prepararlo al meglio».
Il suo focus, ora, è sulle lunghe distanze. Con un personale di 2:23 in maratona, il sogno è chiaro: «L'obiettivo, un domani, è scendere sotto il muro delle due ore e venti». Un traguardo ambizioso per cui continuerà a lavorare, a cominciare dalla maratona di Verona di settimana prossima, dove punta a un tempo tra le 2h25' e le 2h28' per assicurarsi una griglia di partenza da élite per il futuro.
Domenica Busto incoronerà un nuovo re. Ma il consiglio del campione uscente è un prezioso viatico per tutti coloro che si metteranno alla prova: sfruttare un percorso amico e godersi una manifestazione organizzata con cura.


















