Non si placano le polemiche in casa Pro Patria. Dopo il duro intervento della presidente Patrizia Testa (LEGGI QUI), questa sera il Pro Patria Museum ha diffuso sui social un comunicato. Eccolo.
Premettiamo e precisiamo che in data 2.7.25 veniva firmata una convenzione in cui all’art.9 si dice: “gli spazi oggetto della presente, durante le partite casalinghe ufficiali della Pro Patria, saranno destinati ad area hospitality. Il comodante si impegna a garantire la custodia del contenuto e la pulizia dei locali”.
La pulizia dei locali non è mai, ribadiamo mai, stata garantita dalla società e ciò è documentato da messaggi, vocali, foto inviata per tempo alla proprietà e ad altre figure societarie. Tant’è che ogni mercoledì ci occupavamo noi del Museum di pulire i tavoli, pulire per terra e far sparire il magazzino di piatti e bicchieri dagli spazi destinati ai cimeli in esposizione.
A questo gioco di “chi al vùsa pusè la vaca l’è sua” non ci stiamo. Siamo certi di aver rispettato qualsiasi regola elencata nella convenzione.
Nonostante la mancanza di rispetto dimostrata, in presenza di regole chiare, condivise ed applicate, siamo comunque disposti a riprendere un dialogo sereno e costruttivo.
Siamo poco avvezzi a proclami di questo genere. Preferiamo fare che parlare.
Ricordiamo solo alcuni progetti portati a termine nel 2025: la registrazione del marchio storico, la serata teatrale di “schegge di Pro Patria 2” con la quale abbiamo raccolto e donato il 75% del ricavato all’associazione “assieme a Francesco”, lo sviluppo dei social con il podcast su Spotify, la presenza costante su IG e FB forte di 26.000 contatti nell’ultimo mese e un tasso di crescita di followers del 6%, non ultima l’inizio del merchandising del marchio storico (che ci auto produciamo) che ha visto la vendita di 100 maglie nei primi 7 giorni.
Anche nel 2026 risponderemo con i fatti: eventi e iniziative sono già programmati o in fase di sviluppo per tutto il primo semestre.
Ricordiamo a tutti che siamo volontari che sacrificano parte del loro tempo libero per tenere alto il nome della Pro Patria e la sua storia.
Il resto sono chiacchiere.














