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Gallarate | 07 ottobre 2025, 19:33

Un weekend dedicato a Trieste nella nuova tappa di Nomi Cose Città

Venerdì e sabato la doppia serata della rassegna al circolo Quarto Stato. Musica, sapori, libri raccontano una città di confine e dall’identità plurale: Trieste è la nuova tappa della rassegna dedicata alle città al circolo Quarto Stato di Cardano al Campo

L’appuntamento per la settima tappa di Nomi Cose Città, che apre il ciclo autunnale al Quarto Stato di Cardano al Campo, è per venerdì 10 e sabato 11 ottobre. In entrambe le serate un momento in “fascia aperitivo” e uno dopo cena. In mezzo, la consueta proposta della cucina tipica della città, confluenza di tradizioni italiane, slave, germaniche.

Venerdì 10 ottobre alle 19.00 si parte con Manuale minimo d’osmiza: un aperitivo tra “frasche, fiaschi e filosofia”, ispirato alla tradizione delle osmize triestine, le caratteristiche osterie temporanee nel territorio del Carso, la campagna subito intorno alla città, abitata dalla minoranza slovena.

L’incontro è in collaborazione con Bora.la., con la presenza di Massimo Tramontini.

Alle 21.00, spazio alla letteratura, con l’incontro con le scrittrici Helena Janeczek (Premio Strega 2018) e Federica Manzon (Premio Campiello 2024), che partendo da due romanzi - Il tempo degli imprevisti e Alma - attraversano la Trieste di confine e multiculturale, terra d’incontri, scontri e passioni, porta dei Balcani.

Un incontro di alto profilo, un dialogo con le scrittrici che sarà condotto da Matteo Brandolini di Librando, la libreria indipendente di Gallarate.

Sabato 11 ottobre 2025 si riprende alle 19.00: Francesco Foti presenta il libro Franco Basaglia. La libertà è terapeutica. La Trieste di Basaglia e della rivoluzione della psichiatria, la prima città italiana che ha abbattuto le mura che separavano i matti dalla città, la prima che - nel 1977 - ha chiuso il manicomio. L’incontro con Francesco Foti (legato anche per storia personale all’esperienza triestina di Basaglia) offre uno sguardo storico e un’apertura al presente.

Alle 21.30, chiuderà la due giorni il concerto di Toni Bruna, cantautore figlio di esuli istriani insediatisi nella periferia rurale slovena di Trieste, che canta in dialetto. Non per far ridere o per semplice folclore ma per coinvolgere, commuovere, far riflettere.

Durante le serate sarà proposto un menu a tema con jota - la tipica zuppa triestina - o gulasch triestino, che possono essere accompagnati da un calice di Malvasia o da una birra artigianale Cittavecchia (due le varietà proposte). Ci sarà poi anche il tagliere con prodotti tipici, che evoca l’atmosfera delle osmize, le osterie temporanee tipiche del Carso, “protagoniste” del primo incontro.

La rassegna Nomi Cose Città proseguirà poi a novembre con la tappa dedicata a Marsiglia, altro porto del Mediterraneo crocevia di popoli, e a dicembre con il weekend che porterà a Dakar, la capitale del Senegal affacciata sull’Oceano Atlantico

Alice Mometti

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