A Castellanza c’è un sentiero pedonale che permette alla mobilità debole di spostarsi in maniera abbastanza veloce tra la stazione Nord e viale Borri; si tratta di un viottolo che parte da via Turati, poco più avanti dell’isola ecologica, e arriva all’incrocio tra via Kennedy e via San Giovanni, passando sotto i binari della ferrovia.
Un percorso forse poco noto ai più, ma sicuramente molto conosciuto dagli studenti che, dalla stazione, devono raggiungere l’istituto “Facchinetti” e dai lavoratori delle aziende che sorgono nella zona di via Kennedy, i quali ogni giorno utilizzano questa strada sterrata per evitare un lungo e scomodo giro per le vie della città.
Il sentiero, però, pur collegando in maniera efficace due zone strategiche all’interno del tessuto cittadino, spesso non è di facile percorrenza a causa della vegetazione fin troppo rigogliosa e della mancanza di manutenzione.
A spiegarlo è una persona che lo frequenta ogni giorno per recarsi al lavoro:
«Si tratta di una stradina sterrata che conduce a un sottopasso pedonale, il quale permette di collegare facilmente la zona periferica di Busto, le scuole, il parco e viale Borri alla stazione, e per questo è molto battuta sia da chi lavora nella zona, sia dai ragazzi del “Facchinetti”; stiamo parlando di quasi 700 dipendenti e di circa 1.500 studenti.
Il problema è che il verde, ormai, sta invadendo la carreggiata, ed è sempre più difficile percorrerlo; è vero che all’inizio della stagione è stato fatto uno sfalcio importante, ma questo non basta a renderlo comodamente agibile».
Con il passare delle settimane, infatti, la naturale crescita della vegetazione, unita alle forti piogge e alle giornate di sole, ha fatto sì che le piante «lo invadano quasi del tutto, e ci si trova a camminare tra l’erba alta, i rovi e le ortiche.
Inoltre, gli acquazzoni che ci sono stati nell’ultimo periodo hanno eroso la strada, che ormai richiede un importante intervento di manutenzione, soprattutto per essere sicura per chi la percorre velocemente o in bicicletta.
È necessario che chi di dovere si muova al più presto, tagliando il verde e ripristinando il sentiero, permettendo così a tutti di camminarci sopra senza preoccupazioni».