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Valle Olona | 04 settembre 2025, 13:51

Pessoa torna a Fagnano Olona: poesia e inquietudine in scena il 5 settembre

Venerdì 5 settembre a Fagnano Olona, una serata tra poesia e introspezione con Adagio cartesiano di Maria Buongiorno e il recital video-poetico dedicato al Libro dell’inquietudine di Pessoa. L’evento è promosso in collaborazione con le Acli, la Pro Loco e il Circolo Poetico Culturale l’Alba

Dopo otto anni, Fernando Pessoa torna idealmente a Fagnano Olona con il Libro dell’inquietudine, protagonista del recital video-poetico in programma venerdì 5 settembre 2025 alle ore 20.45 presso l’aula magna della scuola media Enrico Fermi. La serata si aprirà con la presentazione della raccolta Adagio cartesiano di Maria Buongiorno, in un incontro che intreccia riflessione filosofica, voce poetica e intensità emotiva.

L’evento è promosso in collaborazione con il Comune di Fagnano Olona, le Acli, la Pro Loco e il Circolo Poetico Culturale l’Alba.

Adagio cartesiano: pensiero e poesia nel segno dell'inquietudine

Adagio cartesiano è un viaggio dell’anima tra le pieghe del pensiero e le fenditure luminose dell’essere. Un’opera che si rivolge a chi cerca profondità, a chi sa accogliere domande che non esigono risposte, ma attenzione, ascolto e presenza.
Nella sua prosa poetica, Maria Buongiorno esplora la fragilità del soggetto contemporaneo, sospeso tra il desiderio di certezze e la vertigine del dubbio. La voce che narra non è mai interamente autobiografica né del tutto astratta, ma si muove tra intimità e universalità, interrogandosi sul senso del “restare” quando tutto sembra avanzare.

Restare, in questa visione, è un atto intenzionale, una forma di fedeltà — forse a sé stessi, forse a un ricordo, forse a una ferita ancora aperta. Con uno stile insieme limpido e perturbante, l’autrice restituisce la densità del pensiero che si fa carne, silenzio, poesia.

Libro dell’inquietudine: Pessoa tra frammenti e visioni

A seguire, Diego De Nadai darà voce a Il libro dell’inquietudine nell’inedito recital video dedicato a Bernardo Soares, l’eteronimo più enigmatico di Fernando Pessoa. Un viaggio dentro la complessità di un testo che non è diario, né poema, né autobiografia, ma scrittura intima dell’anima.

I 450 frammenti che compongono l’opera si dispiegano come un puzzle in continuo movimento, tra sogno e osservazione, in una quotidianità narrata con struggente lucidità.
La regia di Maria Buongiorno accompagna la performance in una rilettura profonda e personale, capace di restituire l'essenza di un’opera liquida, senza inizio né fine, in cui solitudine e desiderio si fondono in un’unica voce lirica.

Un’occasione rara per ascoltare - e vivere - la poesia come esperienza, visione e riflesso dell’essere.

c. s.

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