A dare il via alle celebrazioni castellanzesi in onore del 4 Novembre, che proseguiranno domenica 9, è stato il tradizionale appuntamento con la commemorazione dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, che si è svolta nella mattinata di sabato 1° novembre all’interno del cimitero cittadino (foto in fondo).
Il corteo, formato dai rappresentanti dell’amministrazione e dai membri delle Associazioni d’Arma, è partito dall’ingresso del camposanto di corso Sempione, per poi raggiungere la Cappella dei caduti, dove, dopo la recita della preghiera per i Caduti sui campi di battaglia e per i Deceduti nei campi di prigionia, il sindaco Cristina Borroni ha preso la parola.
«Desidero anzitutto – ha spiegato la prima cittadina – ringraziare le autorità civili, militari e religiose, i rappresentanti delle associazioni dei combattenti e reduci, le Associazioni d'Arma e tutti voi per essere qui, riuniti insieme, a celebrare i Caduti della Prima Guerra Mondiale in occasione della giornata del 4 novembre, data in cui ricordiamo uno dei momenti fondamentali della nostra storia, del nostro Paese e della nostra città.
Mentre celebriamo il compimento dell'Unità Nazionale e rendiamo omaggio a chi oltre un secolo fa pagò con la propria vita il prezzo della libertà, dobbiamo confrontarci con una realtà che speravamo appartenesse definitivamente al passato: i venti di guerra sono tristemente tornati in Europa».
Venti che soffiano anche nel resto del mondo e che possono essere quietati, secondo Cristina Borroni, solo dalla consapevolezza che nasce dal ricordo di quanto accadde in passato.
«La guerra, ogni guerra, anche se vinta, non è mai un fatto glorioso – sottolinea il sindaco – ma è una immane tragedia che ci deve far riflettere per arrivare a capire quanto sia innaturale nella sua drammaticità.
La ricorrenza del 4 novembre assume oggi un significato ancora più profondo e urgente.
Celebrare questa giornata significa ricordare che la pace non è mai un dato acquisito, che non è un fatto casuale ma una realtà che si costruisce giorno per giorno con la consapevolezza, con l'apertura agli altri, con il superamento degli egoismi personali.
Significa comprendere che il sacrificio di chi cent'anni fa combatté sui fronti della Grande Guerra non può essere stato vano, e che i valori per i quali caddero devono guidarci ancora oggi».
La giornata, inoltre, ha rappresentato l’occasione per ricordare e rendere onore alle Forze Armate: «Ricordare e ringraziare l'impegno delle Forze Armate e delle Forze dell'Ordine che quotidianamente assolvono i compiti loro affidati– ha proseguito la prima cittadina – è oggi più che mai necessario. Affermare con forza che la legalità deve essere il fondamento di ogni azione pubblica e privata diventa quasi un atto di resistenza civile.
La sicurezza e la convivenza pacifica possono essere concretamente garantite solo a partire dall’impegno e dalla collaborazione di ciascuno di noi, nessuno escluso».
Dopo la benedizione di don Jacopo Aprico, il corteo ha ripreso il suo cammino per recarsi a rendere omaggio anche alle tombe di quanti, anche in un passato molto recente, si sono spesi per contribuire a far crescere la città.
«Oggi – ha concluso Cristina Borroni – è anche l’occasione per ricordare tutti i cittadini che hanno dato lustro alla città di Castellanza con il loro impegno civico: l’Onorevole Luigi Morelli, Padre della Costituente e protagonista della Resistenza, e Antonio Buzzi, Giulio Moroni, Fabrizio Farisoglio e Mirella Cerini, amministratori che in tempi diversi e con sensibilità differenti hanno servito questa città con dedizione, ciascuno secondo le proprie capacità ma tutti con un unico obiettivo: il bene di Castellanza».




















