Un’ottantina di persone, ognuna con evidente voglia di condividere la propria esperienza, di aggiungere una tessera al mosaico dei disagi accusati per i passaggi dei mezzi pesanti sulle strade cittadine: ha colto nel segno l’incontro pubblico organizzato da Legambiente al Redentore per parlare di traffico. Tra le strade più citate, via Quintino Sella (per distacco la più nominata), i viali Sicilia, Repubblica, Stelvio ma anche, quasi inevitabilmente, viale Alfieri/Pirandello.
Diffusamente percepita la crescita del problema. La causa? «L’area cargo di Sacconago – ha spiegato, introducendo la serata, la presidente di Legambiente Busto Paola Gandini – almeno in ipotesi. Genererebbe il passaggio di un centinaio di camion al giorno ma il previsto potenziamento dello scalo farebbe crescere il problema. In generale, non risultano interventi per spostare il traffico dei mezzi pesanti verso l’esterno della città». «In questi giorni – ha rincarato l’architetto Marco Fardelli, socio Fiab e promotore esperto di viabilità sostenibile – c’è chi si è messo a contare. E in mezzora, in via Quintino Sella, è arrivato a 20 camion». “Altro che cento al giorno”: la frase è riecheggiata a più riprese nella sala di via Rodari.
Smog, inquinamento acustico, vibrazioni, deterioramento rapido e inesorabile delle carreggiate, sicurezza stradale messa in crisi, riposo notturno in qualche caso impossibile, anche il deprezzamento degli immobili nelle vie più esposte: l’elenco delle lamentele e delle preoccupazioni è immaginabile. Tra le segnalazioni: limiti di velocità ignorati e attraversamenti a rischio, piste ciclabili in condizioni tali da risultare, paradossalmente, pericolose, tagli effettuati sulla sede stradale che generano rumore a ogni transito.
«La soluzione – ha affermato la consigliera comunale Cinzia Berutti, Pd – è blindare alcune strade, dire stop al transito di certe tipologie di veicoli». Alex Gorletta, consigliere titolare della delega alla Viabilità, ha garantito ascolto e si è dimostrato possibilista sull’apertura di un tavolo tecnico ma anche rimarcato la difficoltà nel conciliare punti di vista e interessi diversi: «Bloccare il traffico pesante in città? Qui ci sono decine di persone che sarebbero contente ma a Busto ce ne sarebbero tante che si opporrebbero». Rappresentanti e lavoratori delle attività che generano il traffico di mezzi pesanti, per esempio. Non si può, del resto, sacrificare il diritto alla tranquillità dei cittadini per gli interessi delle aziende: anche questo concetto è affiorato più volte nel corso dell’incontro, caratterizzato da un confronto franco ma rispettoso.
Legambiente, riscontrato un chiaro interesse per un argomento fino a poco tempo fa poco presente nel dibattito pubblico, rilancia con una petizione: si chiede che il Comune «…provveda a gestire i percorsi stradali di camion e tir, soprattutto diretti o provenienti da Sacconago, al fine di limitare il traffico di mezzi pesanti sulle strade cittadine». Primi moduli ritirati dai partecipanti alla serata. «Potremmo – la previsione di Paola Gandini - raccogliere firme fino al termine dell’anno. E prevediamo di organizzare ulteriori incontri pubblici, per esempio a Sant’Edoardo e Sacconago»