Dopo aver patito le pene dell'inferno, l'anno scorso, la Castellanzese riparte, per il sesto anno consecutivo, in serie D. Alla ricerca del suo personalissimo paradiso, ovvero la metà sinistra della classifica. Con un obiettivo ben chiaro, lungo il cammino: non porsi limiti e «fare il meglio possibile» come dichiarato alla presentazione di oggi, 25 luglio, nella sala stampa dello stadio “Giovanni Provasi” di Castellanza, dal presidente Alberto Affetti. «Siamo tutti ottimisti, confidiamo di trasformare questo entusiasmo in voglia di stupire». VIDEO
Al suo fianco il papà (vicepresidente) Giuseppe Affetti e il direttore sportivo Salvatore Asmini. Ancora in neroverde, ancora al suo posto, dopo un'estate in purgatorio, di “riflessioni” per dirla a modo suo, dopo il campionato raddrizzato in extremis (soltanto ai play-out) dell'anno scorso. «Mi sono sentito in colpa di tante situazioni per la brutta stagione - ha detto Asmini - ma sono rimasto perché ho un debito di riconoscenza grandissimo per questa famiglia».
A coadiuvare in tutto e per tutto il diesse neroverde, quest'anno, ci sarà Alessandro Biasiolo, nel nuovo ruolo di collaboratore tecnico. «Sarà un “doppio me” - ha proseguito Asmini - che non lavorerà più dietro le quinte ma sarà a stretto contatto con la squadra, sia durante gli allenamenti che alle partite della domenica». E poi la chiosa: «Tutti i giocatori arrivati sono delle prime scelte: crediamo fortemente in loro».
Ecco allora che si riparte, con rinnovate ambizioni e con tanta fiducia. Senza dimenticare il “mantra” di famiglia e di casa alla Castellanzese: «umiltà e passione». Due parole che il presidente Affetti ha ribadito e sottolineato ai giocatori, vecchi e nuovi, della prima squadra, nel giorno del battesimo ufficiale della stagione 2024-25.
Un gruppo che si crede forte, di categoria, insomma. Con i leader Roberto Colombo e Mario Chessa rimasti in neroverde, dopo essere tornati a casa l'anno scorso.
Anche la guida tecnica sarà una vecchia conoscenza del “Provasi”: mister Corrado Cotta, reduce dalla stagione al Varese, terminata con la disputa dei playoff, ma già in neroverde (per metà campionato) nella stagione 2021-22. «È la prima volta che mi capita di ritornare in una società dove ho già lavorato. Il Direttore Asmini, quando mi ha chiamato, mi ha dato 24 ore per pensarci. Sono tornato perché qui c'è la possibilità di lavorare e dare un'identità partendo dall'inizio, ci sono strutture bellissime, il campo è incredibile, il più bello delle tre province della zona. E poi è una proprietà che negli anni ha dimostrato programmazione, organizzazione e serietà, tre ingredienti che danno la possibilità ad un allenatore di lavorare».
«Per me la squadra è fortissima – ha concluso il mister, dando e pretendendo fin da subito uno scatto importante di “mentalità” – non vinceremo tutte le partite ma andremo in campo per “giocare” ogni gara. Questo ve lo posso assicurare».
E allora, buon campionato Castellanzese. Sperando che la destinazione sia il paradiso desiderato, dopo l'inferno (a livello calcistico) dell'ultimo anno.