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Valle Olona | 25 aprile 2024, 14:55

Castellanza celebra il 25 Aprile con le parole di Leonardo Cerini

La prima cittadina Mirella Cerini ha deciso di leggere un estratto del discorso di insediamento del sindaco del dopoguerra, per ricordare che «È un dovere rinnovare la memoria del valore di coloro che hanno combattuto e dato la propria vita per restituirci un paese libero»

Castellanza celebra il 25 Aprile con le parole di Leonardo Cerini

L’amministrazione di Castellanza ha scelto di celebrare il 79° Anniversario della Liberazione insieme all’Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, all’Associazione Carabinieri In Congedo, all’Associazione Marinai d'Italia, all’Associazione Bersaglieri, all’Associazione Nazionale Caduti e Dispersi in guerra, all’Associazione Nazionale Alpini e con la partecipazione del Corpo Musicale Santa Cecilia.

Dopo aver letto il Messaggio del Presidente della Repubblica di fronte al Monumento ai Caduti per la Libertà situato alla Corte del Ciliegio, i presenti hanno dato vita ad un corteo che ha attraversato le strade di Castegnate per poi rendere omaggio alle vittime della guerra facendo tappa al Monumento dei Marinai che si trova in piazza.
Da lì il gruppo è ripartito sino a raggiungere il Monumento ai Caduti in Viale delle Rimembranze, dove la celebrazione è proseguita con la deposizione della corona d’alloro accompagnata dalla Canzone del Piave, l’alzabandiera scandito dalle note dell’Inno di Mameli e gli interventi che hanno voluto sottolineare l’importanza di questa ricorrenza, soprattutto in relazione al difficile periodo che stiamo attraversando.

«Vi ringrazio per la vostra partecipazione alla celebrazione per il 25 Aprile – sottolinea il sindaco Mirella Cerinianniversario della Liberazione e data fondamentale per la storia della Repubblica Italiana; oggi ricordiamo il giorno della vittoria della Resistenza sull’occupazione nazifascista, e della riconquistata unità nazionale.
Oggi celebriamo la nascita dell’Italia moderna, il giorno in cui hanno vinto i valoro fondanti della convivenza: libertà, democrazia e giustizia, tutti racchiusi nel testo della nostra amata Costituzione; una celebrazione sempre necessaria, che ci deve trovare uniti nel ricordo.
Celebrare il 25 Aprile è un dovere che rinnova la memoria del valore di coloro che hanno combattuto e dato la propria vita per restituirci un paese libero, in cui costruire un futuro di pace e democrazia».

Quest’anno, però, non ricorre solo il 79° Anniversario della Liberazione, ma anche il 50° dall’elevazione a città di Castellanza, e per questo la prima cittadina ha voluto riunire le due ricorrenze condividendo con i presenti un estratto del discorso di insediamento di Leonardo Cerini, primo sindaco cittadino del dopoguerra, a seguito delle elezioni del 17 marzo 1946.

«La novella prova elettorale, dopo oltre un ventennio di soffocazione delle urne – scrive Leonardo Cerini – costituisce il miglior trionfo della rinata libertà, e seppellisce per sempre l’assurdo e l’immoralità della votazione comandata.
Cittadini, plaudo a voi tutti, uomini e donne, giovani e vecchi, per la diligenza e per l’ordine in cui avete esercitato il diritto e compiuto il dovere di elettori, avete dimostrato alto senso civile e salda maturità politica.
Plaudo a voi donne, che per la prima volta siete state chiamate dalla legge a portare il suffragio alle urne, avete aggiunta una nota distinta e una tonalità di nuovo e di fresco alla giornata; vi siete adornate a festa e avete fatto assai bene, il voto è un simbolo, una funzione, una solennità».

Parole quanto mai ancora attuali, soprattutto considerando che il numero di italiani che scegli di non presentarsi alle urne cresce drammaticamente anno dopo anno, e che ricordano a tutti l’importanza di far sentire la propria voce, per evitare che possano tornare a ripetersi gli eventi di allora.
Eventi che ha voluto ripercorrere nel suo intervento la presidente di Anpi Ivana Sonna, che ha scelto di ricordare anche l’assassinio dell’onorevole Giacomo Matteotti, avvenuto il 10 giugno 1924, di cui quest’anno ricorre il centenario.
La cerimonia si è conclusa con l’esecuzione della canzone Sei minuti all’alba, che Enzo Jannacci dedicò al padre partigiano.

Loretta Girola

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