La commozione in municipio e i castellanzesi increduli. «Mirella ha amato fino all'ultimo la sua città»

«Mirella è morta con la sua fascia tricolore, nel Comune in cui ha dato tutto il suo impegno, la sua vita fino all’ultimo».  Fino all'ultimo istante, ha amato la sua città. Le parole che la vicesindaco di Castellanza Cristina Borroni mormora, appartengono a tutti coloro che giovedì pomeriggio si sono riuniti qui nell’atrio di Palazzo Brambilla, sconvolti per la scomparsa improvvisa di Mirella Cerini a 50 anni (LEGGI QUI).

Gli sguardi offuscati dalle lacrime corrono verso il punto del cortile dove il sindaco è stato trovato senza vita verso l’una, colpita da un malore. A pochi metri dall’ingresso degli uffici comunali, dove si era diretta dopo la manifestazione del 25 Aprile, vicino all’aiuola con quei fiori di cui era così orgogliosa solo qualche giorno fa e che oggi sembrano quasi un omaggio silenzioso. Le bandiere del Palazzo comunale, sono state già listate a lutto, testimonianza tangibile del cordoglio e dell'affetto di tutta la città e di chi vi abita.

Si è spaesati in questo momento, si cerca conforto gli uni dagli altri. Ci sono cittadini che si affacciano ai cancelli, qualcuno osa entrare e c’è una sola domanda che affiora sulle labbra, con l’incredulità che non può che regnare: «Ma è vero?». Non c’è bisogno di aggiungere nient’altro, come la risposta non può che essere scarna e a fil di voce: «Sì…».

Proprio in quel cortile, è avvenuta la tragedia, in quello spazio dove le immagini che vengono in mente negli anni erano legate solo a momenti belli. Alle cerimonie, come quelle per le coppie degli anniversari: quanto ci teneva il sindaco Cerini a offrire quei momenti agli sposi e l’ha fatto appena è stato possibile, dopo il durissimo periodo della pandemia in cui si era dovuto rinunciare a tante manifestazioni. O lo scorso dicembre, quando si è rinnovato lo spettacolo di videomapping per il Natale che tanto amava. Adesso rivediamo nitidamente una scena: le immagini tardano a partire, c’è una luce rimasta accesa dentro a intralciare. Allora, è proprio lei, Mirella Cerini, che corre verso quell'ingresso a risolvere il problema, fiera di poter regalare questo magico spettacolo ad adulti e bambini.

I grandi progetti, a cui si è dedicata anima e corpo, e le piccole cose, che piccole per lei non erano mai. Erano gesti di attenzione per la città, in cui metteva uguale fuoco, uguale vigore.

Adesso, un gran gelo avvolge il Palazzo municipale e ogni discorso sembra irreale. Accanto alla vicesindaco Borroni, ci sono esponenti di giunta, del consiglio e del gruppo Partecipiamo. Nonostante il dolore si deve andare avanti, bisogna pensare al lutto cittadino, alla camera ardente, ai funerali. E in mezzo, un consiglio comunale che era stato convocato martedì 30 aprile, con il rendiconto di gestione 2023 in scadenza. Necessità reali, a cui sembra assurdo pensare ora.

Ma Mirella Cerini, nel concludere il suo ultimo discorso per il 25 Aprile, auspicava come l'esempio di chi si era battuto per la libertà ci potesse rendere «forti e determinati» (LEGGI QUI). Due aggettivi che le si addicevano perfettamente e che non dobbiamo dimenticare. 

Forza e determinazione adesso sono richiesti a tutti, per il bene di Castellanza. 

IL VIDEO INTEGRALE DELL'ULTIMO DISCORSO