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Politica | 24 aprile 2024, 23:41

Reguzzoni lancia la corsa all’Europa con Moratti: «Non sarò la voce del territorio, ma il braccio»

«Io voglio fare le cose: non mi misurerete nei talk show, ma sui risultati concreti». È l’impegno dell’imprenditore bustocco, candidato con Forza Italia (seppure da indipendente) alle elezioni di giugno. Con lui alle Ville Ponti di Varese Letizia Moratti: «Marco ha una visione internazionale ma fortemente radicata nel territorio», ha detto. La priorità della legge europea sul “Made in”. Presenti anche alcuni leghisti delusi

Reguzzoni lancia la corsa all’Europa con Moratti: «Non sarò la voce del territorio, ma il braccio»

L’ufficializzazione della candidatura era arrivata nel giorno del quarantesimo anniversario della Lega, il partito che tanto aveva significato per lui e di cui era stato capogruppo alla Camera dei deputati (leggi qui).
Per il lancio in grande stile della sua corsa verso Bruxelles tra le fila dei Forza Italia, seppur da indipendente, Marco Reguzzoni ha scelto la Sala Napoleonica di Ville Ponte a Varese.
Con lui, davanti a oltre 300 persone, Letizia Moratti, a sua volta candidata alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, che ne ha esaltato «la visione internazionale ma fortemente radicata nel territorio».
Due le promesse di Reguzzoni ai presenti: «Sarò il parlamentare del territorio. E non sarò la vostra voce, ma il vostro braccio». Un impegno di concretezza, dunque.

I big forzisti e i leghisti delusi

La serata si è aperta con il saluto dei vertici locali di Forza Italia. Il segretario provinciale Simone Longhini ha ricordato il risultato positivo ottenuto in Basilicata: «Il nostro partito è tornato a essere attrattivo, inclusivo, vivace. FI può e deve essere sempre di più la casa dei moderati, anche nel nostro territorio».
«Il partito sta diventando baricentrico nello scenario politico italiano», ha aggiunto Giuseppe Taldone, vicecoordinatore regionale.
A suonare la carica – attraverso un videomessaggio – per Reguzzoni e il partito, anche il segretario nazionale Antonio Tajani e quello regionale Alessandro Sorte.
Più volte è tornato il nome di Silvio Berlusconi, a cui Reguzzoni era legato: «Silvio sarebbe contento di vedermi qui stasera con Letizia».

Sono intervenuti anche il presidente della Provincia Marco Magrini, l’ex sindaco di Gallarate Nicola Mucci, Fabio Lunghi, ex presidente della Camera di Commercio ed esponente del direttivo dei Repubblicani, l’associazione politica guidata da Reguzzoni. Ma anche due ex leghisti (delusi dal nuovo corso), Modesto Verderio e Carlo Crosti.
Proiettato pure un videomessaggio dell’ex ministro e fondatore del quotidiano La Padania Giancarlo Pagliarini. Presenti anche i candidati sindaci di Forza Italia alle elezioni amministrative di giugno.

Il “ticket” con Letizia Moratti

«Una persona di grande valore che conosco da tempo. Un imprenditore, un rappresentante delle istituzioni, con una visione internazionale ma fortemente radicata nel territorio». Così Letizia Moratti ha definito Reguzzoni, per poi tracciare il quadro dell’Europa che vorrebbe: «Più sicura, in grado di difendere i nostri confini».
Tra le priorità c’è quella di «colmare il gap con gli Stati Uniti. Negli ultimi anni non siamo cresciuti abbastanza. Occorre snellire la burocrazia che oggi è soffocante: per ogni nuova legge, due devono “uscire”».

E poi ancora «più attenzione alle medie e piccole imprese, ma anche alle microimprese che vanno da zero a quattro dipendenti e sono escluse dal Pnrr». Sull’ambiente «serve una politica pragmatica: la sostenibilità deve essere fattibile nei tempi. Solo auto elettriche nel 2035 vuole dire ammazzare l’industria dell’automotive che in Lombardia è fondamentale. La direttiva va rivista, così come quella sulle case green che impone un costo insostenibile alle famiglie».

Passato e futuro

Reguzzoni è partito da alcuni punti fissi e dagli obiettivi raggiunti a Villa Recalcati: «Io sono sempre stato e rimango federalista. Ho incontrato molto presto Bossi, una tigre. Avevo 16 anni e sono cresciuto imparando tante cose. Con lui sono diventato a Varese il più giovane presidente della Provincia d’Italia. In quegli anni abbiamo fatto un lavoro di squadra pazzesco».
E ha citato la diga di Gurone, il lavoro per l’università dell’Insubria, la pista ciclabile sul lago di Varese e in Valle Olona, i depuratori, gli edifici scolastici, i mondiali di ciclismo.

Poi, in Parlamento, «in un anno e mezzo abbiamo fatto la legge Reguzzoni-Versace per l’etichettatura dei prodotti tessili, votata con una maggioranza bulgara. Una legge però inefficace se non diventa europea. Quando sarò a Bruxelles, farò un regolamento sull’etichettatura dei prodotti “Made in” in tutta Europa». E sul fronte dell’ambiente e del tessile, ha proposto «dazi per i paesi che non applicano le nostre giuste norme restrittive».
Reguzzoni “si vede” già nelle commissioni trasporti e industria. «Malpensa e i nostri aeroporti non possono non trovare un difensore in Europa. E lo stesso vale per il mobile e l’industria aerospaziale. Andrò a difendere il nostro diritto e la nostra voglia di basare l’economia sul lavoro».

«Senza l'Europa siamo morti»

«Dobbiamo andare a far valere il nostro peso in Europa. Dobbiamo essere sui tavoli che decidono. Il nostro territorio ha bisogno di contare». E per questo il Ppe, partito di governo, «era l’unica scelta possibile», ha sottolineato Reguzzoni. Che non ha risparmiato stoccate – pur senza nominarle – ai partiti di centrosinistra e alle loro candidate Ilaria Salis e Cecilia Strada: «Così rappresentano i territori?».

«L’Europa deve recuperare la sua dimensione industriale – ha concluso –. Oggi la competizione è tra blocchi continentali. Senza l’Europa siamo morti.
Quindi due promesse ai presenti: «Sarò il parlamentare del territorio. L’interlocutore delle aziende, degli amministratori locali, del presidente della Provincia. Sarò sempre disponibile». E poi: «Non sarò la vostra voce, ma il vostro braccio. Io voglio fare le cose: non mi misurerete nei talk show, ma sui risultati concreti».

Riccardo Canetta

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