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Busto Arsizio | 03 dicembre 2023, 09:00

Al museo del tessile arrivano “Notizie dal Confine Orientale”

Mercoledì 6 dicembre ultimo incontro della prima parte del calendario dell’università cittadina per la cultura popolare, con Guja Baldazzi che racconta le vicende del confine est dell’Italia dal 1915 al ’75. Mercoledì 13 incontro con il sindaco Antonelli per gli auguri natalizi

Al museo del tessile arrivano “Notizie dal Confine Orientale”

Notizie dal confine orientale italiano dal 1915 al 1975. A illustrare gli avvenimenti di quell’area parlando di latinizzazione, irredentismo, travagliatissimo periodo tra le due guerre, fascismo, nazifascismo, Resistenza e tanto altro spetterà mercoledì 6 dicembre (ore 15.30) a Guja Baldazzi in un intervento all’Università cittadina per la cultura popolare al museo del tessile.

«All’origine del mio interesse sugli eventi che si sono susseguiti sul Confine Orientale italiano nel secolo scorso, sta la lettura della bellissima novella “Il rogo nel porto”, che lo scrittore Boris Pahor ha dedicato all’incendio del Narodni Dom, sede centrale delle organizzazioni della comunità slovena di Trieste, compiuto dai fascisti il 13 luglio del 1920. A soli sette anni egli assisté all'evento e l'esperienza lo segnò così profondamente da indurlo ad affrontare spesso, nella sua opera, il trauma della negazione forzata dell'identità slovena, attuata dal regime fascista».

Così incoraggiata dallo spirito-guida dell’autore, Baldazzi ha voluto approfondire le travagliate vicende di quell’area, lungamente taciute e ancora oggi fonte di polemiche e controversie, confortata dalla ormai ampia mole di ricerche prodotte da storici seri ed accreditati, fra i quali Raoul Pupo ed Eric Gobetti.

«Nel mio intervento – spiega - parto da alcune brevi considerazioni sulle origini della latinizzazione dell’area e sfioro i temi legati all’irredentismo, per concentrarmi sul travagliatissimo periodo che va dalla fine della Prima Guerra Mondiale, alla fine della Seconda. Mi focalizzo quindi. sulle violenze fasciste nel periodo fra le due guerre e sul carattere dell’Occupazione nazifascista fino al ’43; sulla nascita del movimento di Resistenza Jugoslavo, legato anche ideologicamente all’Unione Sovietica, e sulla sua reazione all’occupazione; sul ritorno dei Tedeschi con la creazione dell’Ozak, la Zona di operazioni Litorale Adriatico, in cui  i fascisti della Rsi hanno un ruolo pressoché nominale, ma non meno odioso; sulla resa dei conti finale che tanto dolore ha provocato agli italiani».

L’intervento si conclude con cenni al concretizzarsi di elementi di distensione che superando, e implicitamente condannando, le violente contrapposizioni nazionalistiche del passato, aprono la porta a una nuova stagione di comprensione e collaborazione fra le due sponde dell’Adriatico e aiutano a prendere le distanze da ideologie che, ci si augura, non possano più tornare.

L’incontro di mercoledì cala il sipario sulla prima parte del calendario dell’università cittadina per la cultura popolare. Mercoledì 13 è previsto un incontro con il sindaco Emanuele Antonelli per gli auguri natalizi.

 

L.Vig.

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