/ Busto Arsizio

Busto Arsizio | 01 ottobre 2023, 10:00

VIDEO. Stefania Speroni, lo sport e il volontariato nel sangue che passa anche dall'uncinetto

La bustese, nipote del famoso Carlo cui è dedicato lo stadio, è una 64enne impegnata su tanti fronti: in primis il volontariato alla Lilt, in ospedale accoglie i pazienti oncologici, poi il trasporto di chi necessita di cure, il calendario “Oltre”.

VIDEO. Stefania Speroni, lo sport e il volontariato nel sangue che passa anche dall'uncinetto

Quando era bimba ha sdoganato il nuoto agonistico per le giovani promesse, ora è una donna impegnata nel sociale che ama viaggiare e fotografare, ma soprattutto aiutare gli altri. Ha di certo portato avanti con onore il nome del nonno Carlo, maratoneta olimpionico, il più giovane di sempre per i suoi 17 anni in cui ha partecipato alla prima Olimpiade, cui è stato dedicato lo stadio.

Lei, Stefani Speroni, ha ereditato la passione per lo sport: da bimba è stata una delle prime ragazzine che a Busto Arsizio ha agguantato risultati di tutto rispetto nel nuoto, conquistando - solo per fare un esempio - il record regionale nei 100 stile libero. «L'amore per lo sport me lo ha trasmesso mio padre - racconta - Lui era poliomielitico e ha fatto di tutto perché i suoi figli potessero realizzare ciò che a lui era precluso. Ci ha incoraggiato nel mondo del nuoto alla Bustese, di cui è stato uno dei fondatori, ed io ho praticato nuoto agonistico per 12 anni».
Poi un diploma all'istituto tecnico Tosi e subito a portare avanti il lavoro del papà come consulente del lavoro. «Ora mi dedico ancora un po' all'attività: diciamo - prosegue - tre mesi all'anno lavoro in ufficio e i restanti nove mi dedico al volontariato, ai viaggi e alla fotografia». Il tutto senza dimenticare lo sport, la passione di sempre: «Corro per divertimento nella società "Podismo e cazzeggio" e ho partecipato alla maratona di New York, ora alle mezze».
Ma su tutti gli hobby, prevale il volontariato. Stefania lavora alla Lilt, nell'accoglienza all’ospedale di Busto dei pazienti che devono subire terapie o visite oncologiche. Un ruolo delicato che Stefania sa portare avanti con discrezione e sensibilità. «É importante donare un sorriso a persone talvolta angosciate e spaventate. Dinanzi a terapie pesanti è di sollievo scambiare due parole. È gratificante. È come se questi pazienti si sentissero alleggeriti, accolti».

Inoltre ha contribuito a far decollare il progetto di accompagnamento dei pazienti impossibilitati a raggiungere il centro ospedaliero per visite o terapie sempre legate a problemi oncologici.
Accanto all'hobby della fotografia e alla dedizione al volontariato va citata un'altra attività: il calendario "Oltre". «Quando sono entrata come volontaria Lilt - afferma - abbiamo impostato un calendario con foto di persone che hanno attraversato percorsi oncologici. Pazienti che vogliono diffondere qualcosa che vada appunto "Oltre" all'essere malato, comunicando messaggi positivi come la passione, l'amicizia, il cibo. Dodici persone fotografate da dodici fotografe donne. Quest'anno il tema è "Se fossi" e sarà presentato l'11 ottobre"».
Poi va annoverato il progetto "Viva vittoria" per il quale Stefania ha rispolverato la maglia e l'uncinetto, contribuendo a rendere più grande il mega-tappeto che simboleggia l'unione contro la violenza sul corpo femminile (non a caso il ricavato viene devoluto alla Lilt).
Insomma le giornate sono strapiene per Stefania, 64 anni con due figli di 33 e 30. Per lei volontariato significa confrontarsi con il dolore e riflettere sul significato della vita con le sue gioie e priorità.

La passione per la fotografia va a braccetto con un altro amore: i viaggi: non viaggi “comuni”, ma inconsueti. «Mi piace andare in mezzo alle tribù, alla scoperta di popoli con tradizioni diverse dalle nostre - confessa - Ad esempio sono stata in Etiopia con le tribù dell’Omo River, nel Nagaland (nord-est dell’India), in Birmania, Iran, Argentina a Puna dove si ammirano panorami mozzafiato, in Giappone, Perù. Mi piace curiosare nel mondo e capire lo stile di vita delle persone: più lontano è dal nostro più mi incuriosisce e mi spinge a scoprire sempre di più. Poi mi piace fotografare: si crea un contatto con le persone, un rapporto speciale, un feeling».

GUARDA IL VIDEO

 

 

Laura Vignati

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore