Quando l'estate assomiglia all'inverno: non delle speranze, ma delle voci e della loro fragilità di fronte all'unica cosa che conta, il momento ufficiale in cui Patrizia Testa e Sgai arriveranno alla svolta concreta dopo l'accordo sulla parola. In cui, questa volta, la presidente onoraria si riprenderà la Pro Patria.
Un'analogia, per così dire, perché lo scorso gennaio, con la squadra in posizione di classifica delicata anche se non ancora drammatica come sarebbe successo in seguito, si parlava e tuonava di mercato, quando nulla poteva accadere: il 31 gennaio scadevano infatti i termini per ottemperare agli obblighi sanciti dal contratto tra il consorzio napoletano e la ex presidente.
Adesso si aspetta il 13 giugno per capire dove e con chi costruire la futura Pro Patria. Quando l'assemblea - convocata dal presidente Domenico Citarella, con l'avvocato Antonio Muro da una parte, e Patrizia Testa e chi la sostiene dall'altra nello studio del suo notaio gallaratese - condurrà alla ripresa in possesso della società biancoblù.
Nel frattempo, tutto ha scorsa consistenza. Certo, c'è da pensare al dopo Sala: una doccia fredda non poter avere in panchina l'allenatore che dopo anni di vice e segugio di talenti ha preso per la mano i tigrotti e li ha riportati non solo alla salvezza, bensì a due turni di playoff, insieme a Le Noci. Tuttavia, il problema patentino c'è e si dovrà cercare una soluzione. Sicuramente si sta cercando, tuttavia fino al 13 appunto è tutto vano.
Ci sono poi le partenze: più di una nello staff tigrotto verso altre destinazioni è stata sussurrata nei giorni scorsi, non solo strettamente legata al campo. Una società deve il successo a ogni suo ingranaggio, anche quello meno visibile ma proprio per questo prezioso. Però, pure qui, tutto assumerà forme e certezze nelle prossime ore.
Dulcis in fundo, ieri il telefono del direttore sportivo Sandro Turotti è stato fumante dopo che tra le varie ipotesi sui giornali ne era stata tracciata una di lui futuro presidente. Dopo un anno del genere, a maggior ragione Turotti la prende con filosofia: l'unica cosa che conta è vedere ciò che accadrà lunedì prossimo.
Nulla è scontato in questa partita.
Il rientro di Patrizia Testa, come si tradurrà in concreto? Il suo appello alla cordata, che conseguenze avrà? Ci sarà un socio accanto a lei?
La presidente - per adesso ancora onoraria - ha affermato che i dettagli devono restare ancora riservati per rispetto degli accordi presi.
Intanto, lo Speroni si riaprirà, questo è sicuro: il 18 giugno. Allora, infatti, ci sarà la festa degli ultras. Con la speranza un futuro di reale ripartenza da celebrare.