Al passo d’addio di Luciano Pistocchini, la gente ha gremito la chiesa del Buon Gesù a Olgiate Olona. Non poteva essere altrimenti per una persona che, in vita, ha coltivato innumerevoli relazioni e che - come ha ricordato don Giulio Bernardoni durante l’omelia - «è stato come il chicco di grano che germoglia e dà i suoi frutti, perché ha sempre saputo condividere: dai suoi sessantotto anni di matrimonio alla vita attiva nello sport, come tifoso, come direttore del giornalino dei fans biancoblù, alla sua Pro Patria. Ha avuto tante esperienze».
Il parroco ha ben tratteggiato il cammino di Luciano, contrappuntato dal dinamismo e da uno spirito giovanile che gli hanno permesso di gustarsi la vita. È stato un uomo capace di costruire e proporre, qualità che gli hanno consentito di vivere nella serenità, come evidenziato anche dal messaggio dei figli Susanna, Raffaella e Fabio: «Sei stato per noi un punto di riferimento».
A ricordarlo anche il Pro Patria Club, che ha voluto mettere in risalto il lavoro svolto come fondatore del sodalizio nel 1969 e come direttore del suo giornale, il Tigrottino, ruolo che ha mantenuto per decenni. «La domenica, allo stadio, prima della partita aprivi il baule della tua macchina, distribuivi il giornale e avevi sempre copie per tutti».
Ha letto una lunga poesia improntata alla speranza Vincenzo Bocchetti, amico e vicino di casa di Luciano Pistocchini.
Alle esequie, in rappresentanza della Pro Patria, erano presenti l’avvocata Rosanna Zema e il responsabile dei rapporti istituzionali Alberto Armiraglio. E sarebbe stata opportuna anche la presenza di una maglia della Pro Patria sulla bara, donata dalla società tigrotta in segno di riconoscenza per chi ha tinto di biancoblù la propria vita, accanto alla sciarpa del Pro Patria Club (LEGGI QUI).
















