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Busto Arsizio | 04 marzo 2021, 15:15

Il cittadino benemerito Giavini ricorda Mazzucchelli: «Un eroe dell’altruismo»

«Ha fatto di tutto per gli altri», ricorda lo storico bustocco. A partire da quando andò ad aiutare la popolazione del Polesine colpita dall’alluvione. Il presidente di Aubam Antonio Tosi: «Con lui assessore iniziammo ad accompagnare i bambini di Chernobyl ad Alassio»

Il cittadino benemerito Giavini ricorda Mazzucchelli: «Un eroe dell’altruismo»

Per alcuni, il dottor Mazzucchelli è stato il farmacista di fiducia. Per altri, l’assessore ai Servizi sociali. Altri ancora lo ricordano come punto di riferimento nel volontariato. Per Luigi Giavini è stato molto di più: per lui, Franco Mazzucchelli era un amico fraterno.

«Siamo cresciuti insieme, dalle elementari al liceo classico e poi tutta la vita», spiega lo storico e cittadino benemerito bustocco. Che per l’amico ha trovato una definizione perfetta: «Un eroe dell’altruismo».

«Lo era davvero – dice –. Ha fatto di tutto per gli altri. Ricordo, ad esempio, quando negli anni Cinquanta ci fu l’alluvione del Polesine. Franco prese la sua Lambretta e, insieme agli scout, andò fino a là per aiutare quelle popolazioni».

Mazzucchelli era un vulcano di energia e voglia di darsi da fare: «Non era mai passivo. Ha reagito anche alla malattia, combattendo. È stato in trincea fino all’ultimo».

I ricordi di gioventù sono ricchi di aneddoti: «Negli anni Sessanta decise su due piedi di iscriversi a una corsa di regolarità per automobili e mi coinvolse. Eravamo degli autentici dilettanti, ne abbiamo fatte di cotte e di crude. A un certo punto un giudice voleva squalificarci ma Franco è riuscito a convincerlo a farci andare avanti. Aveva una vitalità straordinaria, era inconcepibile pensare di vederlo seduto al bar».

E questa vitalità era sembra indirizzata verso chi ne aveva bisogno. «La vita per lui era tutta un “fare”. Da questo punto di vista era un autentico bustocco. Era disponibile con tutti e molti gesti di generosità li ha compiuti in silenzio. Se qualcuno si rivolgeva a lui per iniziative legate al sociale o alla Lilt, non si tirava mai indietro. Non soltanto a Busto: mio figlio vive in Valcuvia e lì, a Cuveglio, Franco ha creato un centro di prevenzione di cui si interessava non appena gli era possibile».

Due giorni prima di andarsene, Mazzucchelli ha chiamato il sindaco Emanuele Antonelli, rivelandogli i suoi ultimi desideri. A dimostrazione che lo storico farmacista e presidente della Lilt provinciale ha pensato fino all’ultimo alla sua città. «Era attaccatissimo a Busto – aggiunge Giavini –. Quando gli proposero di fare l’assessore, lui accettò e portò anche in quel ruolo la sua testimonianza, nonostante i mille impegni».

E proprio con Mazzucchelli alla guida dei Servizi sociali, l’Aubam iniziò ad accompagnare i bambini di Chernobyl accolti in città alla colonia comunale di Alassio, per trascorrere qualche giorno sereno al mare. Lo ricorda il fondatore e presidente dell’associazione umanitaria, Antonio Tosi: «Andai negli uffici di via Roma per chiedergli se ci fosse questa possibilità. Franco non mi lasciò neanche finire di parlare e mi disse subito di sì. Fu il primo ad aiutarmi in questa avventura».

Riccardo Canetta

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