Busto Arsizio, Teatro Manzoni. Quasi tutto esaurito. La gente entra, si accomoda, aspetta. E già questo dice molto: c’è fame di storie, di senso, di quella scintilla che accende le domande giuste. Sul palco arriva Enrico Galiano, “il prof che scrive bestseller” e in un attimo il silenzio si trasforma in ascolto.
L’arte di parlare a tutti, con parole antiche
L’evento, promosso dall’associazione Spazio Tempo, porta in scena uno spettacolo che è lezione, confessione, gioco, viaggio. E mito. “Sei un mito! Scopri chi sei attraverso i miti greci” non è solo un titolo: è una promessa. Una porta aperta su un mondo in cui dèi, eroi ed eventi cosmici diventano specchi delle nostre inquietudini di oggi.
La voce di Spazio Tempo
Valentina Caccia racconta l’anima dell’associazione. Nata nel 2022 da sette soci, Spazio Tempo costruisce occasioni culturali, collabora con realtà del territorio, crede nel potere degli spettacoli come strumenti di bene. Ogni evento sostiene una causa. Ogni iniziativa lascia un segno.
Galiano entra, il pubblico esplode
Bastano pochi secondi e lo spettacolo decolla: Galiano dà l’incipit di una poesia, il pubblico completa il verso. Parole che volano, che si incastrano, che creano un ponte. Poi il racconto: perché ha scelto di insegnare, perché i miti lo affascinano da sempre, perché dietro ogni serie tv che guardiamo c’è un’eco antica. “Parlano di noi”, dice. E tutto torna.
Un test d’ingresso tra dèi e domande
Chi era il dio del cielo? Chi regge il fulmine? Chi governa saggezza, vino, conoscenza, rabbia? Il pubblico risponde, sbaglia, ride. E intanto scopre che per i Greci le emozioni negative avevano un volto divino. Che il mito non è fantasia: è un modo per leggere ciò che ci abita dentro.
La nascita del mondo, la nascita di noi
Dal Caos primordiale a Gea, da Crono a Zeus, fino alla Titanomachia: un vortice che diventa metafora dell’adolescenza, del conflitto, della necessità di ribellarsi per capire chi siamo. “Per capire ciò che vogliamo dobbiamo sperimentare ciò che non vogliamo.” Una frase che cade nel teatro come un faro.
Paura, nostalgia, imperfezione: i miti che ci svelano
Nasce Fobos, figlio di Ares e Afrodite: e nasce la paura.
Odisseo e Calipso: e nasce la nostalgia, il “dolore del ritorno”.
Il π greco: e nasce l’idea che l’uomo è imperfetto e proprio per questo cerca, tenta, sbaglia.
Galiano prende questi frammenti e li cuce nel presente. L’errore diventa bussola. Il timore diventa voce. La nostalgia diventa direzione.
E alla fine, quando tutto sembra terminato, Galiano regala un bis: versi delle odi di Orazio sul "carpe diem". Altra voce, quella di un latino, altro insegnamento: viviamo l'attimo, senza angosciarci per il futuro. Il pubblico applaude. Soddisfatto, perchè la lezione di Galiano ha lasciato un segno. Ha inciso nella vita dei numerosi ragazzi in sala, dei loro genitori.
Un appuntamento che resta addosso
Quello del 14 novembre non è stato solo uno spettacolo: è stata un’esperienza. Un invito a guardarsi dentro con occhi nuovi. Un’occasione di crescita che Spazio Tempo ha portato al Manzoni come un dono alla città.
Un gesto che va oltre il palco
Enrico Galiano devolve parte del suo compenso all’associazione Still I Rise, che costruisce scuole per bambini vulnerabili in tutto il mondo. Storie che generano storie. Miti che diventano azioni.
E alla fine si capisce perché il titolo dice: “Sei un mito!”. Perchè quel mito, in fondo, sei tu. (VIDEO)














