Mentre i bambini scorrazzavano impugnando palloncini e salivano sulle ginocchia di Babbo Natale, circondati da volontari che spalmavano Nutella e affettavano dolci, a un corridoio di distanza, nella postazione discreta appositamente ricavata nella nuova sede Cri, altri volontari incontravano le famiglie destinatarie dei pacchi alimentari. Accoglienza e solidarietà in moto, su due fronti distinti ma accomunati da sorrisi, calore, solidarietà.
Il colpo d’occhio offerto questo pomeriggio dai locali della Croce Rossa di Busto era sfaccettato e vivace. La seconda edizione della merenda natalizia per i più piccoli è stata un prevedibile successo, tra laboratori, letterine, truccabimbi, giochi. Gli adulti hanno potuto visitare un’esposizione composta da cimeli storici, molti risalenti ai conflitti mondiali, e pannelli riassuntivi di un lungo viaggio: oltre 120 anni di soccorso e assistenza, anche nella “base” di Palazzo Gilardoni, oggi sede municipale. All’esterno, un’ambulanza ha ospitato i visitatori più motivati con esercitazioni su peluche.
«I bambini – spiega Valentina Turri, rappresentante dei giovani nel Consiglio del Comitato - davano un nome al loro pupazzo e, con uno di noi, lo visitavano e gli prestavano soccorso. Riuscendo immancabilmente a curarlo, alla fine il peluche se lo portavano a casa». Sui risultati della raccolta fondi (la partecipazione era a offerta libera, le risorse verranno convogliate nell’acquisto di due nuove ambulanze) è presto per sbilanciarsi. «Ma la sensazione è che le famiglie abbiano compreso anche questo scopo del pomeriggio. Più di tutto, è bello vedere i bambini tra noi. Forse uno di loro, un giorno, indossando la nostra divisa ricorderà che la sua prima esperienza con la Croce Rossa è stata a Natale, per una festa».

Avvenuta mentre tutti gli altri servizi proseguivano. «I pacchi che consegniamo sono pensati apposta per le persone che li ricevono – ricordavano i volontari sul “secondo fronte”, quello della distribuzione, al riparo da occhi indiscreti – e loro, i destinatari, apprezzano. Come la donna disoccupata che ha finalmente trovato un lavoro e ha ricevuto gli abiti per presentarsi in ordine. O la famiglia che si sta allontanando adesso con il suo pacco (mamma, papà e due figli, Ndr). Hanno voluto a tutti i costi lasciarci un pensiero». All'apertura, la scoperta di una bottiglia di olio evo. Di nuovo sorrisi.
























