Il cioccolato è una cosa seria. È, inoltre, una pagina di cultura, che fa parte della storia dell'umanità e permette di imparare oltre ad apprezzare a livello gustativo: figurarsi quando si unisce al gelato.
Un pomeriggio di valore culturale, oltre che piacevole, dunque, quello vissuto alla gelateria "Il Dolce Sogno" (Tre Coni dal Gambero Rosso per sei volte consecutive), in viale Alfieri a Busto Arsizio. Con Artisti del Gelato e Agricacao, la chance di apprendere le ragioni non solo della bontà in termini di piacere, bensì di salute fisica e psicologica grazie al cioccolato. Anzi ai cioccolati, perché si sono esplorate le differenze tra fondente, al latte e bianco davanti a un crescente pubblico interessato a partecipare a questo processo conoscitivo.
Con Agricacao
Agricacao nasce da un’idea semplice e rivoluzionaria: riconnettere il cacao alla sua origine agricola e restituirgli l’anima, la voce e la dignità di un frutto della terra. Attenzione al prodotto in termini equo e solidali. Difatti, è un progetto di filiera, dove maestri, chef, pasticceri e gelatieri lavorano insieme per dare valore a ogni fase: dalla selezione delle piantagioni alla tostatura, dalla differenziazione aromatica alla creazione finale del cioccolato.
«Ogni origine ha un suo bouquet, una sua identità, un equilibrio che nasce da terra, clima e mano dell’uomo - è l'assicurazione - Agricacao li ascolta, li custodisce, li racconta. È un progetto che unisce agricoltura e arte, tradizione e ricerca, valore umano e visione. Un percorso dove il cacao torna a essere ciò che è sempre stato: un dono della natura, un linguaggio universale del gusto e dell’amore per il buono».
A ogni cioccolato il suo tempo
Pazienza. Tempo. Cura. Sono occorsi per realizzare quel meraviglioso prodotto di nome cioccolato e servono anche adesso, per degustarlo. Lucia Sapia prima consegna le tavolette di Victoria Arriba, Caribay sur del Lago, Milagros Apurimac. Bisogna dedicare a ciascuna la giusta attenzione, percepirne le sfumature, addentrarsi nella loro conoscenza. L'esplorazione passa poi al gelato con tutta la maestria di Lucia. E la ricerca. L'ha sottolineato anche l'assessore Manuela Maffioli dopo essersi soffermata sul significato culturale di momenti come questo: «Lucia non è una semplice produttrice, ma produce pensando al bene».
La parola è quindi passata al tecnologo Simone Borsani e al farmacista Marco Rondanini, perché contano le origini del cioccolato, il suo apporto nutritivo globalmente parlando, il bene che può fare se giustamente inteso.
«Quando si parla di cioccolato - osserva Sapia - a volte non si ha l'idea di ciò che è. Volevamo raccontarla e anche mostrare quello che mettiamo noi nel gelato, quello che mettiamo in ogni nostro prodotto».
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