Il nome viene da lontano, ma il frutto che gustiamo nel cono o nella coppetta è del nostro territorio. Sì, haskap (o Lonicera caerulea) oggi è anche un gusto di gelato, che fa bene alla salute e persino ai sogni. Perché?
Alla gelateria “Il Dolce Sogno” di Busto Arsizio e Castellanza si svela la prima parte della risposta, quella che si può assaporare e cogliere subito. «Primo raccolto dell'haskap, una combinazione di dolcezza e acidità, con note di lampone e rabarbaro» racconta Lucia Sapia che si è entusiasmata di quanto sa offrire questo prodotto della natura. Dal gusto alle proprietà benefiche in effetti, il passo è breve: «È ricco di vitamina C, polifenoli e antiossidanti, anzi con un contenuto di antiossidanti superiore a quello dei mirtilli». Un’occasione per fare il pieno di sapori e benefici: gli antiossidanti possono aiutare a combattere i radicali liberi e a proteggere le cellule dai danni subìti.
La storia di questo ingrediente può far pensare a un lungo viaggio: l'haskap (significato in giapponese, "molti frutti sui rami") è originario delle foreste boreali e delle regioni umide dell'emisfero settentrionale, come la Siberia o lo stesso Giappone.
Questo gusto in gelateria è diventato realtà però grazie a un’azienda agricola di Vergiate, "Le Colline dello Strona" di Marco Toso. E anche Marco, coltivando l’haskap, ha potuto conseguire un sogno.
Lui ha studiato all’istituto alberghiero, ha esplorato il mondo e conosciuto tantissime persone. Ma a un certo punto ha preso una decisione, quella di tornare alla terra e a ciò che sa offrire all’uomo: «Ho ereditato il pollice verde da mio nonno valtellinese – confida – e ho avviato la mia attività nel 2016, quando mia madre ha acquistato un terreno di 8mila metri quadrati».
Ortaggi, frutta, passo dopo passo… Ma Marco aveva in mente qualcos’altro, ancora: «Volevo creare qualcosa di innovativo e ho dato un’occhiata a quello che stava avvenendo in Nord America. L’haskap era già nei supermercati allora». Marco conosce bene l’inglese e approfondisce quanto sta facendo l’Università di Saskatchewan's (USask) in Canada: qui si sta promuovendo questo tipo di coltura e si creano nuove varietà che valorizzano ulteriormente i già rilevanti benefici.
Due dunque i fattori che conquistano Marco Toso: le proprietà benefiche e l’innovazione. Anche in questo caso, la sintonia con Lucia è perfetta. Perché è bello dare ascolto alla natura, alla sua saggezza antica, e allo stesso tempo mettersi sempre alla prova scoprendo nuove frontiere.
Tra l’altro, gli studi documentano sempre più le peculiarità vincenti dell’haskap: aumentano, ad esempio, la resistenza. «Io stesso quando esco in bicicletta – racconta ancora Marco - e affronto anche 100, 150 chilometri, grazie a questo frutto avverto i benefici e l’effetto rigenerante». Insomma, vanno bene gli studi, ma è bello testare su se stessi quanto viene scientificamente provato.
«Papà, funziona» ha esclamato un giorno al padre, al termine di una impegnativa pedalata. Difatti, si parla dell’haskap anche come le bacche dei corridori.
L’impianto a Vergiate risale al 2019, c’è l’annata perfetta come il 2022 o quella in cui la grandinata infligge ferite. Ma nulla può fermare chi crede in questo mestiere e l’anno in corso è andato abbastanza bene: si è raccolto parecchio, spiega Toso.
Una meraviglia ascoltarlo quando descrive il processo di maturazione con la conseguente metamorfosi di colori. Come vedere che la passione lo spinge a crescere, puntando anche sulle patate e sul mirtillo rifiorente, varietà californiana.
«Io sento un legame fortissimo con la terra – ci dice – che viene da nonno Giacomo, appunto».
La terra premia con i suoi tesori e quando la si sa ascoltare, è prezioso condividere la sua lezione con chi ha le stesse convinzioni di rispetto e curiosità. È quanto sussurra un piccolo frutto, dentro una coppa di gelato in viale Alfieri 28 (a Castellanza c'è la sede di via Don Minzoni 45).