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Busto Arsizio | 18 ottobre 2025, 17:29

Sentinelle e salami: lo strano colpo d’occhio offerto da piazza Santa Maria

Le “Sentinelle in piedi” si sono trovate oggi, 18 ottobre, nel centro di Busto per un momento di sensibilizzazione su uno dei temi che più sta loro a cuore: la necessità di dire no all’aiuto al suicidio. La concomitanza con il mercatino francese ha creato un contrasto spiazzante, tra contenuti di peso e aromi di charcuterie. Militanti comunque in testimonianza silenziosa

Sentinelle e salami: lo strano colpo d’occhio offerto da piazza Santa Maria

C’era chi fendeva lo schieramento delle “Sentinelle in piedi” come se nulla fosse, chi raccoglieva i volantini informativi, chi entrava e usciva dal mercato francese mostrando semplice curiosità e chi tradiva sul volto inequivocabili segni di smarrimento: ha composto uno strano binomio, oggi in piazza Santa Maria, la presenza contemporanea del mercatino regionale e del presidio contro il suicidio assistito. Da una parte, come di consueto muti e immobili, libro in mano, gli attivisti che sensibilizzavano sulla sentenza della Corte Costituzionale 212 del 2019: «Ha aperto una ferita in qualcosa di inviolabile, ha escluso la punibilità dell’aiuto al suicidio in casi eccezionali, ora la stessa Consulta vuole trasformare quell’eccezione in regola». Dall'altra, nell’ambito di BA Autunno, stand aromatici proponevano, tra i tricolore d’oltralpe, salumi e formaggi che invitavano a essere violati da denti e palati.

Le Sentinelle, come del resto i commercianti del mercatino, hanno comprensibilmente tirato dritto: lettura di un messaggio, presidio silenzioso, lettura finale. «A breve – ha scandito il portavoce – il Parlamento discuterà una legge che si propone di depenalizzare l’aiuto al suicidio. Ci diranno, anzi ci stanno già dicendo, che è una legge di pietà, di libertà. Ma la pietà non elimina chi soffre: si prende cura di lui. E la libertà non è decidere quando morire ma non essere mai portati a desiderarlo».

Di qui il convincimento delle Sentinelle: «…il dolore cronico può essere controllato con cure palliative adeguate. Non serve una legge per morire, serve una rete per accompagnare, curare, restare accanto. Ogni richiesta di morte è un grido d’abbandono». Sul concetto di “male minore”: «Non esiste quando si tocca il bene più grande (la vita, Ndr). E non esiste suicidio che possiamo accettare. Accettare il male minore significa legittimare il principio ingiusto, non contenerlo. Significa renderlo un’opzione accettabile, possibile».

Temi e argomentazioni che, come noto, interrogano e dividono. Oggi proposti in un contesto che probabilmente nessuno, tra attivisti e commercianti, si aspettava.

Stefano Tosi

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