Il futuro dei punti vendita Carrefour in Italia è ufficialmente passato nelle mani del gruppo italiano NewPrinces, e in provincia di Varese la notizia non può lasciare indifferenti. Nel Varesotto sono oltre trenta i supermercati, in franchising o meno, a marchio Carrefour: nove al nord, da Luino e Ponte Tresa a Gavirate, sei a Varese e un'altra ventina al sud, compresa Busto Arsizio, alcuni con una clientela affezionatissima, anche per servizi fondamentali offerti ai clienti come aperture h24, consegna a domicilio e ritiro in negozio, ma che soprattutto rappresentano un punto di riferimento occupazionale per moltissimi dipendenti, nell'ordine delle centinaia.
L’acquisizione, dal valore complessivo di un miliardo di euro, porterà nei prossimi anni al ritorno dell’insegna Gs, storica catena italiana - e amatissima anche nel Varesotto - assorbita da Carrefour nel 2010. L’obiettivo dichiarato dalla NewPrinces di Reggio Emilia, secondo gruppo italiano nel food per fatturato e primo operatore food in termini occupazionali con 13.000 operatori diretti in Italia e più di 18.000 nel mondo con marchi come Polenghi, Giglio e Delverde, è quello di rilanciare la rete nazionale, integrandola con la propria piattaforma logistica e riportandola in attivo attraverso un investimento da 437,5 milioni di euro. Ma i sindacati, a livello nazionale, hanno già proclamato lo stato di agitazione e chiesto un confronto urgente al Ministero delle Imprese per discutere delle prospettive occupazionali e della tenuta dei livelli di servizio.
Anche nella nostra provincia, però, al momento regna l’incertezza. E così, tra le corsie e nelle retrovie dei punti vendita, ci si interroga per ora con preoccupazione: «Non sappiamo cosa succederà. Se ci saranno chiusure, riduzioni di personale o riorganizzazioni. Per ora abbiamo solo letto la notizia sui giornali e nessuno ci ha detto nulla».
Il timore è che anche in un territorio tradizionalmente legato alla grande distribuzione, i cambiamenti decisi altrove possano avere ricadute pesanti sulla quotidianità di chi lavora. Il gruppo NewPrinces ha assicurato di voler mantenere gli attuali organici, ma i sindacati nazionali attendono di vedere nero su bianco i dettagli del piano industriale. A Milano, sede centrale di Carrefour Italia, si parla di una possibile inclusione dell’attuale management. Ma cosa succederà nei singoli territori?
Il Varesotto, con le sue decine di punti vendita, è una delle province che potrebbero essere più coinvolte da eventuali strategie di razionalizzazione. Il futuro dei Carrefour della nostra provincia – e con essi quello dei dipendenti – è legato a doppio filo agli sviluppi di un’operazione che ha risvolti internazionali, ma che avrà conseguenze molto concrete anche qui.
Il 30 luglio, intanto, ci sarà l'incontro al Mimit e il 31 luglio il coordinamento nazionale dei delegati. A Varese e in provincia si attendono risposte e segnali.