A Gallarate sono entrate nel vivo le celebrazioni per San Cristoforo, patrono della città e protettore dei viandanti. Dopo l’avvio nella serata di ieri con la benedizione dei veicoli in via Torino - momento sempre molto sentito e partecipato (LEGGI QUI) - oggi la comunità si è ritrovata nella Basilica di Santa Maria Assunta per la Messa solenne delle 10:30, concelebrata dai parroci cittadini e presieduta da Monsignor Riccardo Festa.
Presenti in prima fila le autorità civili e militari: il sindaco Andrea Cassani, gli assessori Allai, Mazzetti, Dall’Igna, Picchetti, il presidente del Consiglio comunale Marco Colombo, i consiglieri Luigi Galluppi, Giovanni Pignataro e Massimo Gnocchi. Con loro, anche i rappresentanti della Pro Loco guidati da Vittorio Pizzolato, i volontari, la Polizia locale, la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Croce Rossa Italiana e la Protezione Civile.
Nel cuore della celebrazione, l’offerta dei ceri da parte dell’Amministrazione comunale, segno della partecipazione attiva della città alla vita spirituale. Un gesto che Monsignor Riccardo Festa ha voluto sottolineare con decisione: «La Chiesa non è un’istituzione di auto-aiuto, ma è a servizio della città».
L'omelia: San Cristoforo e la necessità di “ponti”
L’omelia di Monsignor Festa ha offerto spunti di profonda attualità, intrecciando il messaggio evangelico con riflessioni sociali e culturali. «San Cristoforo è un educatore - ha detto - perché ci insegna a superare il guado, a uscire di casa e a trovare il nostro posto nel mondo». Il patrono viene descritto come colui che accompagna i giovani oltre le paure e le dipendenze, in una società che spesso «conserva» ma non «evolve».
Parlando del matrimonio cristiano, il Monsignore ha invitato a un cambio di prospettiva: «Il matrimonio cristiano è un atto di trasgressione in cui due persone si uniscono in un patto che rompe con il legame verticale del sangue per dare vita a una nuova cellula sociale». Un riferimento che ha suscitato attenzione tra i presenti, soprattutto quando ha citato i Promessi Sposi e don Abbondio, simbolo dell’ingerenza del potere nei legami personali.
«Ci vogliono confini, certo - ha sottolineato il prevosto di Gallarate - ma anche porte e ponti. Serve qualcuno che ci aiuti a passare. L’ingerenza della famiglia d’origine è la causa predominante delle crisi di coppia. La “tribù” trattiene i giovani e impedisce loro di crescere».
I prossimi appuntamenti
Le celebrazioni proseguiranno anche questa sera: alle 20:45 in Basilica si terranno i Vespri solenni, seguiti alle 21 dalla benedizione alla città dal sagrato con la reliquia del Santo Patrono, sempre a cura di Monsignor Festa. Il concerto della band “Fottuta Marmellata” diretta dal maestro Luca Chiaravalli, inizialmente previsto per questa sera in piazza Libertà, è stato rinviato a domenica 27 luglio alle ore 21 a causa del maltempo (QUI).