/ Storie

Storie | 19 giugno 2025, 18:00

VIDEO. «Ciao Luca: in tutto quello che facevi mettevi passione, vivendo ogni realtà fino in fondo»

Un fiume di ricordi, aneddoti e affetto al funerale dell'ingegnere morto nell'incidente di Solbiate ha trovato la sua sintesi nelle parole finali, sigillate dall'applauso di centinaia di persone: «È stato un privilegio far parte della tua vita. Le tue Cuffie»

Un applauso lungo, commosso e interminabile ha riempito la chiesa parrocchiale di Sacconago e il sagrato gremito. Un ultimo, corale abbraccio a Luca Rusconi, il 54enne motociclista tragicamente scomparso in un incidente stradale, il cui funerale è stato celebrato oggi, giovedì 19 giugno. Per quasi due ore in tanti hanno partecipato, con la mente e con il cuore, all'ultimo saluto all'ingegnere buono che ha perso la vita la scorsa settimana in un incidente stradale a Solbiate Olona e un infinito abbraccio alla moglie Cristina e ai figli Andrea, Elisa e Gabriele.

La funzione, concelebrata dal parroco don Claudio Caregnato, dal coadiutore don Paolo Boldrini e dall'attuale parroco di Olgiate don Giulio Bernardoni, per anni guida di Sacconago. Ed è stato lui, con la sua omelia, a tracciare il primo, profondo ritratto di Luca. «Davanti a quella che potremmo definire una tragedia, c'è uno sguardo di luce - ha esordito, ricordando - una persona speciale, un figlio, un fratello, un marito, un volontario, un collega. Un uomo che in tutto quello che faceva ci metteva passione, vivendo ogni realtà fino in fondo».
Don Giulio ha sottolineato come la sua vita fosse un esempio di dedizione. «Una vita ha senso se è messa al servizio dei fratelli, e Luca questo l'aveva capito bene. Ha imparato a farsi dono in tutti gli aspetti della sua esistenza». Un aneddoto, in particolare, ha toccato i presenti: «La sua preoccupazione, anche mercoledì scorso prima dell'incidente, era che la sacca per il suo servizio in piscina con le Cuffie Colorate fosse pronta». Con il cuore «spaccato dal dolore», il sacerdote ha definito l'operato di Luca «un capolavoro di bontà», rivolgendo poi un pensiero ai figli: «Voi ragazzi, continuate l'opera del papà».

Al termine della messa, le parole si sono fatte ancora più intime e personali. Con la voce rotta dalla commozione sono intervenuti Matteo, del gruppo BrianzaLug, e il giovane allievo delle Cuffie Colorate, Daniele De Grandis. Ma è stata la lettera di Silvano Trupia, presidente delle Cuffie Colorate Onlus, a dipingere il ritratto più vivido e toccante di quello che per tutti non era solo Luca, ma "il Rusca".

"Parlare di Luca non è facile, occorrerebbero giorni - ha iniziato Trupia - Tutti noi, quando immaginiamo un ingegnere, lo pensiamo quadrato, preciso, tutto concentrato sul far tornare i numeri. E sì, Luca era così. Ma poi, tutti quei numeri, quelle formule e quei diagrammi prendevano altre forme, si trasformavano, e usciva tutta la tua creatività e fantasia». Una creatività che si esprimeva nei suoi bolidi di Formula 1 e nella replica del Palayamamay realizzati con i mattoncini, ma anche nel disegnare i fondali delle commedie o le splendide magliette dell'associazione, «su tutte, quella di "Belli Dentro"».

Luca era uomo «silenzioso, puntuale, un attento osservatore, ma anche colui che era pronto a sporcarsi letteralmente le mani per progettare, costruire e rifinire parti della nostra sede». Un impegno che si era evoluto nel suo nuovo ruolo di allenatore. «Ma quanto eri entusiasta del tuo nuovo ruolo? Lo si percepiva dal tuo sguardo e da quel sorriso sempre presente, anche quando i ragazzi non ti ascoltavano e sbagliavano».

Il ricordo più commovente è stato legato ai suoi tre figli, Andrea, Elisa e Gabriele. «Che gioia infinita ti hanno dato quando li hai visti entrare su quel bordo vasca. I tuoi occhi azzurri splendevano. E tu, per nascondere la tua emozione, hai indossato gli occhialini e via, a nuotare bracciata dopo bracciata».

Presente anche il sindaco di Busto Emanuele Antonelli, che ha consegnato alla moglie di Luca, Cristina, una felpa che i ragazzi della Cuffie avevano preparato proprio per il loro allenatore.

Un fiume di ricordi, aneddoti e affetto che ha trovato la sua sintesi nelle parole finali, sigillate dall'applauso di centinaia di persone: «Luca, è stato un privilegio far parte della tua vita. Le tue Cuffie». Un privilegio che tutta Sacconago, oggi, ha sentito di aver condiviso.

Giovanni Ferrario

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore