Parola di Patrizia Testa. «Si sta parlando del vuoto, almeno fino a stasera. L’unico dato oggettivo è che la Pro Patria è prima nella graduatoria delle riammissioni e terza in quella dei ripescaggi. Al di là di tutto, voglio solo ribadire che, in questi dieci anni di mia presidenza, la Pro Patria ha sempre agito con trasparenza e correttezza. Se oggi questo atteggiamento potrà portarci a un risultato - al di là di quello ottenuto sul campo, che ci rammarica e che vogliamo riscattare - allora ben venga. Se ci verrà riconosciuto qualcosa, sarà il frutto di un percorso limpido».
Dentro o fuori
Scade oggi, venerdì 6 giugno, alle ore 24 (con proroga all’11 giugno per i club finalisti dei playoff), il termine ultimo per presentare la domanda d’iscrizione al prossimo campionato di Serie C. Una scadenza che impone ai club l’invio di una documentazione completa: tassa d’iscrizione da 60 mila euro, fideiussione da 350 mila euro (che raddoppia a 700 mila in caso di mancato rispetto dell’indice di liquidità), licenza d’uso dello stadio con relativi certificati di sicurezza, contratti per vendita dei biglietti e steward.
Una data limite che pesa su più di una società. La Lucchese è la più a rischio come è noto, ma in bilico ci sono anche la Triestina e il Brescia, dove il calvario è tutt'altro che finito. Secondo quanto riportato oggi dal Giornale di Brescia, Stefano Midolo – consigliere con poteri di firma per il club, in seguito alle inibizioni di Massimo ed Edoardo Cellino – ha rassegnato le dimissioni tramite PEC. Midolo, anche amministratore unico di Eleonora Immobiliare, ha fatto un passo indietro formalmente revocabile, ma la sua uscita rappresenta comunque un segnale allarmante, soprattutto considerando il suo ruolo chiave nella gestione dei pagamenti.
Riammissione: Pro Patria in pole
Le società che non presenteranno nemmeno domanda d’iscrizione attiveranno il meccanismo delle riammissioni, necessario per completare l’organico a 60 squadre. La graduatoria, in questo caso, premia la Pro Patria, prima tra le retrocesse della stagione 2024/25. Ne basta una che si fermi ai box – ma è verosimile che saranno più d’una – perché il club bustocco venga riammesso in Serie C.
La Pro Patria resta dunque alla finestra. Ha tutti i requisiti in regola e attende. Dopo una stagione negativa sul campo, si profila all’orizzonte un’altra possibilità. Un’occasione non scontata, in un calcio dove avere i conti a posto è ormai un’eccezione. Ma l’obiettivo è chiaro: cogliere la chance e tornare a dimostrare sul campo il valore dei tigrotti. Con il direttore sportivo Sandro Turotti confermato e una compagine societaria rafforzata, la Pro Patria è pronta a ripartire. Con tutta probabilità ancora in Serie C.