Il miracolo è compiuto, la Castellanzese è salva senza passare dai playout. Ma se riavvolgiamo il nastro di questa stagione ci sono almeno un paio di momenti in cui in pochi avrebbero potuto pensare a un epilogo di questo tipo.
Il primo è datato 23 febbraio: i neroverdi perdono in casa con la diretta concorrente Magenta e si ritrovano con appena 3 punti di margine sulla zona retrocessione, invischiata in piena zona playout. Il giorno dopo, al posto di Corrado Cotta, in panchina arriva Amedeo Mangone. E da lì in poi arriveranno nove risultati utili consecutivi.
Il secondo è più vicino. Domenica 27 aprile, ore 16.30: nella penultima giornata di campionato, la Castellanzese sta perdendo in casa 0-2 contro la Folgore Caratese, formazione che ha conteso il primato all'Ospitaletto e deve fare punti per conquistare i playoff. I neroverdi, tra l'altro, non vincono davanti al pubblico amico dal 6 ottobre 2024, quasi sette mesi. Alzi la mano chi avrebbe scommesso sull'incredibile rimonta degli ultimi 10' di quella partita, finita 3-2, e anche sul successo maturato ieri a Desenzano (altra formazione da playoff) che è sono valse la matematica permanenza in Serie D.
Invece, “È tutto vero”, tanto per citare un pezzo di storia calcistica del nostro Paese.
«La squadra ha dimostrato di avere carattere, di avere motivazioni importanti – afferma il presidente Alberto Affetti – Ha avuto una reazione di livello, non era per nulla semplice ottenere questo risultato, partendo dal cataclisma di poco più di due mesi fa. Per noi è un risultato molto importante, che ci stimola e soprattutto ci mette nelle condizioni di non rischiare di compromettere tutto il lavoro che stiamo facendo, con la prima squadra e principalmente sul settore giovanile. Ora guardiamo al futuro con ottimismo, possiamo pianificarlo con calma e fiducia e tra non molto faremo un annuncio importante».
Partita per un campionato di un altro tipo, la Castellanzese si è poi trovata invischiata nelle sabbie mobili della zona bassa della classifica: «È evidente che a inizio stagione miravamo a qualcosa di più di una salvezza ottenuta così – prosegue il numero uno neroverde – Volevamo essere a metà classifica, disputare una stagione tranquilla. Poi, fortunatamente è arrivata la svolta ma non c'è un motivo preciso. Tanti i fattori che possono essere subentrati, da come il nuovo allenatore ha stimolato i giocatori, a come è cambiato lo stato di forma degli atleti e al loro rendimento».
Sicuramente l'andamento delle ultime nove giornate, in cui la squadra di Mangone ha messo insieme quattro vittorie e cinque pareggi, per un totale di diciassette punti, può far riflettere in vista della prossima stagione: «Abbiamo tenuto una media che, se proiettata sull'intero torneo, ci avrebbe permesso di fare un campionato di testa. Questo significa che, pur con qualche errore, quella che abbiamo costruito non è una squadra disastrata, anzi. Il gruppo non va di certo smantellato, seppur ci sarà un fisiologico turnover dettato dalla regola dei fuori quota. Ma l'ossatura va indubbiamente conservata. L'allenatore? È un tema che non abbiamo ancora affrontato, dovremo prima di tutto parlarne con lui». Il mercato, insomma, parte oggi.
La dedica per questa salvezza è semplice: «Questo risultato è per i nostri tifosi, che ci hanno sempre seguiti con passione e costanza, sostenendoci anche nei momenti peggiori, applaudendo la squadra perfino in occasione di prestazioni non all'altezza. Grazie a loro».