Le fibrillazioni per il caso dei parcheggi per i dipendenti scaldano il clima a Palazzo Gilardoni, peraltro alla vigilia delle elezioni per il rinnovo delle Rsu comunali, in programma dal 14 al 16 aprile.
Ma le sigle sindacali intervenute nuovamente sulla questione, Adl e Csa, rimarcano che la protesta non va letta in chiave “elettorale”, poiché il problema era stato denunciato pubblicamente da mesi.
Negli ultimissimi giorni, però, quando la vicenda pareva destinata a risolversi senza intoppi, è emersa l’ipotesi che la soluzione prospettata ai dipendenti – rimasti senza un parcheggio da quando è partito il cantiere all’ex calzaturificio Borri – sarà quella dell’area di via Venezia alla stazione Fs. «Non si può accettare», il commento tranchant di Angiolino Liguori del Csa, per via della distanza tra questa zona e il municipio.
Fausto Sartorato (Adl) ha invece ventilato di percorrere la strada dello stato di agitazione qualora non si trovasse una soluzione.
L’assessore al Personale Mario Cislaghi, che da mesi si è interessato alla vicenda, prova a gettare acqua sul fuoco, spiegando che nessuna soluzione è ancora stata presa. E che le ipotesi ventilate in passato e gradite alle Rsu (posteggio Landriani o Culin) non sono necessariamente tramontate.
«È in corso un ragionamento con Agesp – spiega –. Non c’è una soluzione definitiva e nessuna idea è stata scartata».
L’esponente di giunta si limita a dire che «ci rendiamo conto che va trovata una soluzione che non penalizzi né i dipendenti né la città». Perché è vero, come dicono i sindacati, «che la situazione si ripercuote anche sui cittadini», che fanno fatica a trovare parcheggi liberi.
La richiesta dei rappresentanti dei lavoratori è di avere a disposizione un centinaio di posti auto.