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Busto Arsizio | 15 novembre 2024, 12:10

VIDEO. Così diventammo città. «Un libro e un concerto 160 anni dopo per bustocchi e non. Perché conoscerci fa guardare meglio al futuro»

Comune, biblioteca, associazioni, sponsor: tutti uniti per festeggiare l'anniversario del decreto firmato per Busto: «Ha sempre saputo autogestirsi, anche questa è stata la sua forza». Ci sarà anche un annullo speciale: tutti i dettagli

Centosessant’anni, un doppio evento e un unico, grande invito: «Bustocchi e non, venite a questo anniversario importante per conoscere la città e guardare al futuro».

Questa mattina a Palazzo Gilardoni è stato presentato il programma delle celebrazioni: il 30 ottobre di 160 anni fa, avvenne la firma del decreto da parte di re Vittorio Emanuele II. A illustrare significato e appuntamenti relativi a questo anniversario, l’assessore alla Cultura e all’Identità Manuela Maffioli, accanto alla presincome assessore all’Identità ma anche alla Cultura. Accanto a lei la presidente del consiglio comunale Laura Rogora.

«La festeggiamo alla bustocca, in modo sobrio ma concreto - ha osservato Maffioli - . Perché lasci qualcosa ai cittadini. Sarà una fonte di migliore conoscenza e trasmissione della storia, verso anche i compleanni successivi».

Presenti in conferenza stampa la vicedirettrice della biblioteca "G. B. Roggia" Roggia (fondamentale connettore in iniziative come questa o quella nelle scorse settimane sulla stazione, LEGGI QUI), Monica Giuffrida; la Regiua Mariella Toia e la responsabile della segreteria Emma Bocci per la Famiglia Bustocca; l’architetto Stefano Castiglioni con il suo decisivo ruolo per il volume, il maestro Davide Bontempo per Musikademia, Antonio Tosi Pedèla ed esponenti del Tavolo Identità; per Poste italiane il direttore Michele Trotta, Loredana Lenza per l’annullo e Giovanna Castagnino per le risorse umane.  

Il concerto

Domenica 24 novembre alle 17 al Teatro Sociale Cajelli il concerto con Du.Ca., a cura di Musikademia. Una ventina di musicisti impegnati. «Sarà un omaggio a Busto – rileva il maestro Bontempo – Con musica italiana, ma anche Mozart perché scrisse il Divertimento dal rientro in Italia.

Si parte dal Concerto in La maggiore RV 158 del compositore barocco Antonio Vivaldi: concerto per orchestra d'archi - all'epoca tipologia relativamente rara, a differenza dei concerti solistici - in tre movimenti (Allegro molto, Andante molto, Allegro). Quindi appunto il Divertimento K. 136 in Re maggiore (Allegro, Andante, Presto) del compositore austriaco Wolfgang Amadeus Mozart. Infine lo sguardo rivolto al passato: Antiche danze ed arie, Suite n° 3 del compositore italiano Ottorino Respighi.  
 

Il libro

Sabato 30 novembre nella sala Tramogge dei Molini Marzoli, via Molino, 2 ore 16.30 ecco l'annullo filatelico col timbro speciale realizzato in esclusiva per l'anniversario della città - cerimonia della bollatura a cura di Poste Italiane Spa. Poi alle 17 la presentazione della ristampa del volume di Antonio Crespi Castoldi, De oppido Busti relationes, "Storia di Busto e le relazioni', a cura di Famiglia Bustocca, edito da Nomos. Il testo in latino di Antonio Crespi Castoldi risale al 1614, traduzione di Luigi Belotti (1927). 

Il libro si potrà poi trovare in libreria, ma in quell'occasione avrà un prezzo speciale e anche la possibilità dell'annullo.

Verranno stampate cartoline con uno spazio vuoto dove porre il francobollo e imprimere il timbro, che rimarrà quindi a Busto per 60 giorni: infine, destinazione Roma dove diventerà un oggetto museale. Il libro è un gioiello ormai introvabile o non maneggiabile, e «per permettere ai cultori della città di consultarlo – osserva Mariella Toia – abbiamo pensato di proporre questa iniziativa, grazie a diversi sponsor che si possono trovare nella locandina.

Nel volume ci sono fili importanti che svelano il segreto di Busto, come rimarca l’architetto Castiglioni: «La forza di Busto è stata quella di autogestirsi, aveva una struttura complessa, articolata, anche a livello fiscale». La biblioteca capitolare esisteva già ai tempi di Crespi Castoldi,  e c’era anche una scuola di musica: «Era già allora una piccola grande città. C’erano le premesse per lo sviluppo».

L’appello alla cittadinanza da parte dell'assessore: «Partecipate numerosi, per un senso di appartenenza e attaccamento. Consapevole, non cieco, ma Busto merita di essere ri-conosciuta da chi vi è nato e a maggior ragione di chi l’ha scelta come città di adozione».

Ha concluso la presidente Rogora: «Centosessant’anni meritano di essere festeggiati ed è giusto l’invito a bustocchi e non solo. Ci possono dare spunti per affrontare il futuro. Dalle radici dobbiamo sempre imparare e conoscere. La nostra città può dare tanto, io sono bustocca e me ne vanto».

Infine, Antonio Tosi ul Pedèla ha assicurato la disponibilità di presentarsi con i panni del Tarlisu e accanto alla Bumbasina e alla Fudreta al concerto. Leggendo quindi una poesia scritta da Walter Colombo, scomparso nei giorni scorsi (LEGGI QUI), poesia scritta in occasione dei 150 anni di Busto città, con tratti coinvolgenti sulla città di un tempo. Concludendo con un «grazie Walter».

VIDEO 

Ma. Lu.

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