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Gallarate | 26 gennaio 2024, 10:10

La Camelot ha detto “No alla guerra”, con la sua Giöbia

Fantoccio realizzato dagli ospiti e dal servizio di animazione, con bambini ed educatori della comunità mamma-bambino e i volontari dell’associazione Cavalieri di Camelot. Presente l'Amministrazione comunale. La direttrice 3SG, Marusca Bianco: «Dovendo bruciare qualcosa di negativo dell’anno passato, la guerra è stata scelta sia dagli anziani che dai bambini»

La Camelot ha detto “No alla guerra”, con la sua Giöbia

Giöbia alla 3SG Camelot, ieri, a dimostrazione della presenza attiva della struttura e dei suoi ospiti nei ritmi, nei riti, nel presente della comunità. Il rogo, come di consueto, rappresenta per la struttura dei Ronchi un evento intergenerazionale in quanto il fantoccio è stato allestito dagli ospiti con la sapiente guida del servizio di animazione di 3SG con la collaborazione dei bambini e degli educatori della comunità mamma bambino e dai preziosi volontari dell’associazione Cavalieri di Camelot.  

Il rogo è stato acceso dalla presidente, Roberta Maurino, con la direttrice Marusca Bianco e i consiglieri di amministrazione Carlo Bonicalzi ed Elisa Rubino, presente anche l’Amministrazione di Gallarate con gli assessori Claudia Mazzetti, Germano Dall’Igna e Chiara Allai e il presidente del consiglio comunale Marco Colombo.  

Per tutti, dopo il rogo acceso al primo imbrunire, un assaggio di risotto con la luganega e vin brûlé, per i più piccoli le immancabili chiacchere.   «Abbiamo voluto bruciare qualcosa di negativo dell'anno scorso - sottolinea la direttrice - anziani e bambini hanno deciso di bruciare la guerra. Per questo la strega tiene in mano un razzo con delle scintilline. E vicino al fantoccio c’è un cartello con tutte le mani dei bambini e la scritta NO ALLA GUERRA».

S.T.

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