Cinquantaquattro attività ricettive hanno alzato la saracinesca in città. È stato un 2023 all’insegna della ricettività a Busto Arsizio dove hanno preso forma ben 24 case vacanze, 26 locazioni turistiche, 2 bed&breakfast, una locanda e un albergo. Merito di Malpensa, di iniziative legate al lavoro, al commercio, alla cultura, allo sport o a esigenze familiari, sta di fatto che in città si è registrato un incremento notevole di strutture destinate alla ricettività. Solo 9 strutture di questo tipo hanno cessato l’attività, per un saldo positivo di più 45.
Un incremento che interessa tutta la tabella che inquadra i dati del commercio dell’anno scorso. «Anche quest’anno il commercio ha un segno “più” – ha esordito la vicesindaco con delega al commercio Manuela Maffioli - Ci conforta: in totale è un più 133 a fronte di 185 nuove aperture, 113 cessazioni, 61 subingressi. Spicca come dato estremamente significativo quello riferito alle strutture ricettive: il che ci gratifica. 54 aperture per un numero in più di stanze pari a 181 e 388 posti letto in più che sommati ai dati del 2022 fa risultare 109 strutture sul territorio, 371 camere e 789 posti letto. Quindi i dati sono raddoppiati. Dati che ci incoraggiano guardando al futuro della nostra città. L’amministrazione si è molto spesa in questi anni con Confcommercio, Confindustria e Confartigianato per analizzare la situazione e far arrivare un messaggio di incoraggiamento a possibili investitori circa la necessità e disponibilità di un mercato. Anche il convegno ai Molini Marzoli è stato un evento importante».
Un altro dato significativo riguarda l’attività legata alla somministrazione di alimenti e bevande che fa registrare un saldo positivo di 46, con 36 aperture, 23 cessazioni e 33 subingressi. «La mappa delle aperture – ha sottolineato Maffioli – vede equamente distribuite tutte queste aperture sul territorio».
Di contro va segnalata una flessione nel settore dell’abbigliamento: 3 aperture e 10 cessazioni con un saldo negativo di meno 7. «E’ comunque una flessione contenuta – ha commentato la vicesindaco – Busto resta una città a forte vocazione commerciale, prima e unica città in cui la Regione Lombardia ha riconosciuto un distretto storico. Un altro dato significativo interessa via Roma, un’area del centro su cui l’amministrazione aveva fatto convergere sforzi ulteriori: qui sono imminenti due aperture e un trasferimento».
Snocciolando i dati della tabella, tengono anche le acconciature, estetiste, tatuatori con un più 10, agenzie d’affari più 6. Sempre positivo il commercio al dettaglio elettronico, laboratori artigianali alimentari (+8). Un +1 lo fanno registrare attività di cartoleria, articoli regalo, auto motocicli e cicli, fiori e piante, gioiellerie e orologerie, profumeria ed erboristeria, tabaccheria, edicole.
«Mediamente hanno tenuto tutti i settori merceologici – ha commentato il presidente Confcommercio Rudy Collini - Dopo il Covid si è evidenziata una crescita altissima del turismo. Il fatto che nel sud della provincia ci possano essere strutture ricettive è un valore aggiunto per veicolare persone sul nostro territorio e farlo conoscere di conseguenza. Una buona prospettiva per il futuro si avrà con gli investimenti del Pnr: la nostra città cambierà volto su zone oggi non particolarmente belle come l’area delle nord e la zona del conventino. Per l’abbigliamento occorre considerare che si tratta di un settore più difficile, dove ha influito l’online. Per le periferie Confcommercio insiste molto. Resta il fatto che più persone arrivano in città, più si alza la qualità».
Un discorso a parte va fatto per Borsano, un quartiere dove si denota una maggiore flessione del commercio. «E’ una zona su cui stiamo puntando la nostra attenzione», ha assicurato Maffioli. «Molte attività sono un po’ vecchie – ha aggiunto il consigliere delegato Paolo Gimignani – ma molte attività aperte di recente sono molto attive: mi riferisco al bar pasticceria, farmacia, centro estetico. Insomma chi apre, lavora bene. Comunque il commercio a Busto Arsizio è vivo, è la città più grande della provincia. L’aver aumentato le strutture ricettive, migliora la situazione generale. Busto diventa sempre più attrattiva e il commercio è un servizio che garantisce anche sicurezza e lotta al degrado. Sottolineo la sinergia con tutte le realtà commerciali. Da un sondaggio da me effettuato su 20 attività a proposito del Natale, l’80 per cento ha risposto “bene, benissimo”. Ricordo che il 30 per cento del fatturato si concentra nel mese di dicembre».













