«Stasera si mangia». La frase mormorata accanto alla stazione centrale di Busto Arsizio può fare male alle coscienze, lo fa. Ma se si guarda il volto dell'uomo che la pronuncia, la malinconia viene frenata dal suo sorriso.
Venerdì 22 dicembre, l'ultima tappa della Croce Rossa di Busto Arsizio e più precisamente dell'Unità di strada, allo scalo ferroviario prima di Natale. E Natale, si respira già. Appena arriva il mezzo della Cri, si forma il fiume di senzatetto che sono felici nello scorgere il dono di oggi. Accanto ai panini, c'è la pasta e com'è calda. Quindi un dolcetto e il tè fumante, l'ultima carezza.
Cibo che fa bene al corpo e all'anima. Una trentina di persone arrivano e si dirigono a colpo sicuro dalle donne e dagli uomini in divisa: sanno che qualcosa per loro c'è e stasera è ancora più speciale l'omaggio. Oltre alla cena, da gustare subito calda, ci sono i manufatti preparati con tanta cura dalla Pro Loco di Castellanza a scaldare. Ciascuno ha il proprio dono di Natale.
Nella Croce Rossa ci sono i veterani e quelli che da meno tempo fanno parte di questo meticoloso gruppo. Serena Famulari spiega come funziona e cosa hanno portato in quest'occasione, ma soprattutto quanto sia bello partecipare: «Mi piace sempre venire qua, dare una mano, un sorriso».
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Ultimo controllo vicino ai binari, affinché non ci sia qualcuno rimasto senza niente. Non si può, a maggior ragione stasera. Un ragazzo chiede una coperta, si impegna a portarle anche ad altri che non possono essere qui, o a restituire.
Non è idillio, ci sono anche le tensioni qua e là che la sopravvivenza fa scaturire. Ma la Croce Rossa veglia, ascolta, tende uno dei preziosi sacchetti. Arriva anche un ospite del dormitorio: in ciabatte, eppure sfila come sulla passerella. «Ho sentito fin là il profumo della pasta». Sorrisi e battute, tra amici, sotto lo stesso cielo di Natale.