Meglio arrabbiarsi, immalinconirsi e bruciare energie, o investirle in quello che è più forte di tutto: la sensibilità, l'arte, la cultura? In via Solferino a Busto Arsizio la risposta di Stefania Pellegatta è arrivata così, con un quadro appoggiato a una vecchia porta di un immobile che se ne andrà, per lasciare spazio a qualcosa di nuovo.
È difficile valutare qualcosa che si è visto per tutta la vita, che accompagna, metà una carezza come quella dell'opera di Stefania, “Racemi” resina e olio su tela, cm 180x100. La resina, si sa quanto le sia cara. LEGGI QUI
Expo “en plein air”. Un quadro appoggiato al muro per il tempo necessario a scattare delle foto, un invito ai passanti a fermarsi e a contemplare quei colori, quelle immagini, ma anche oltre: verso il futuro senza ignorare quel passato così scavato dagli anni.
«Suggestivo contesto finché resiste», il commento dell'artista che ha voluto appunto portare questo colore provvisoriamente su un immobile che è destinato ad essere demolito, E che doveva essere immortalato così, con una carezza di sfumature. Ma il pensiero va anche ai vandali che hanno tracciato ben altro tipo di segni sui muri, e su quelli risanati con cura dai proprietari. LEGGI QUI Il loro schiaffo, come frenato almeno idealmente da questa carezza, un po' come accade a MisterSavethewall, l'artista comasco che in un certo senso prende i muri e li trasforma in tele.
Ma l'esperimento è stato piacevole anche per la reazione della gente, dice Stefania Pellegatta. Generalmente disponibile, si è lasciata ritrarre all'invito: «Posso farvi una foto mentre guardate quei fiori sul muro?». La risposta è diventata parte del quadro.