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Busto Arsizio | 10 agosto 2023, 13:58

L'ultima raccomandazione di don Mario alla sua gente: «Abbiate sempre fede»

La chiesa del Redentore traboccava di fedeli e affetto. Il messaggio dell'arcivescovo Delpini: «Sono certo che continuerà a guardare, ascoltare e pregare per tutti noi che preghiamo per lui». Il ricordo di monsignor Raimondi: «Dopo Gesù amava la musica, cantando tutti gli fate il regalo più bello»

L'ultima raccomandazione di don Mario alla sua gente: «Abbiate sempre fede»

La chiesa del Redentore a Busto Arsizio traboccava di fedeli e affetto per l'ultimo saluto a don Mario Girola, fondatore della parrocchia, scomparso a 96 anni. LEGGI QUI 

Non c'è agosto o vacanze che tengano: molti hanno seguito il rito, anche in piedi al di fuori dell'edificio sacro. La messa è stata celebrata da monsignor Luca Raimondi con i sacerdoti della città: tra di loro il prevosto emerito monsignor Claudio Livetti. Monsignor Severino Pagani, che si trova in Libano, ha trasmesso la sua vicinanza e la sua preghiera.

Una celebrazione iniziata con la lettura dell'intenso messaggio dell'arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini che ha ricordato lo zelo e la passione dello storico parroco per il suo ministero: «Sono certo che accolto nell'abbraccio del Padre, don Mario continuerà a guardare, ascoltare e pregare per tutti noi che preghiamo per lui».

Ogni momento della messa è stato accompagnato dall'impegno profuso dalla corale, che a lui  stava così a cuore. «Oggi vogliamo iniziare una liturgia che visto il suo ministero fecondo e felice - ha osservato monsignor Raimondi - dev'essere una festa, una festa di Pasqua».  C'è un tratto comune, con il vescovo ausiliare della Diocesi di Milano: anche don Luca iniziò come coadiutore, a San Michele. Erano anni «sotto la guida di un sapiente e ottimo prevosto e decano - ha ricordato monsignor Raimondi, guardando monsignor Livetti - Quello che faceva sorridere era che don Mario faceva presiedere le celebrazioni importanti a don Eugenio». E questo avveniva «perché doveva dirigere la corale...  Dopo Gesù amava la musica. Ora che state cantando tutti, gli fate il regalo più bello... Non siete a messa come delle appendici, come degli spettatori, ma come coprotagonisti con il protagonista che è il Signore. Il suo amore per il canto era questo». 

Ancora, diversi ricordi di quelli che comunque non erano anni facili in un quartiere di periferia, che stava crescendo, con «problemi sociali anche feroci, ma lui si nutriva qui in chiesa del suo rapporto con Gesù e della bellezza, perché sapeva che questa salva il mondo. L'arcivescovo ha definito benissimo il carattere di don Mario. Era il prete ambrosiano tipico, che magari borbotta ma poi mette giù la testa e fa». 

Per il funerale si sono letti tre brani della passione, morte e resurrezione di Gesù: «Don Mario è stato capace di squarciare il velo del tempio e ogni prete dev'essere così... Prega per noi don Mario, noi preghiamo per te».

Poi gli ultimi messaggi, la gratitudine della famiglia, ma anche le stesse parole che don Mario ha voluto affidare ai fedeli. La gratitudine a chi l'ha preceduto, a chi l'ha accompagnato e anche ai successori, con un particolare augurio al parroco attuale, don Gaudenzio Santambrogio. E quella che lui stesso ha definito l'ultima raccomandazione: «Abbiate sempre fede in Dio». Una fede rafforzata dai sacramenti, passo dopo passo.

Ma. Lu.

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