Un’affollatissima basilica di San Giovanni ha oggi pomeriggio, 20 giugno, dato l’ultimo saluto al patron dell’arte di Busto Arsizio, Giuseppe Merlini (LEGGI QUI). Tanta gente, autorità, il sindaco Emanuele Antonelli, la vice Manuela Maffioli, la presidente della Pro Patria Patrizia Testa e tanti rappresentanti del mondo della scuola, commerciasti, avvocati hanno voluto stringersi intorno alla famiglia per dire grazie a un uomo che ha amato la cultura, l’arte, i valori quelli belli come la tenacia, il coraggio, la forza, la determinazione (LEGGI QUI).
A officiare le esequie, quattro sacerdoti: monsignor Severino Pagani con tre preti che si sono alternati al vertice del collegio Rotondi di Gorla Minore, don Luigi Ferè dal 1999 al 2011, don Alberto Torriani e l’attuale rettore don Andrea Cattaneo.
Il dottor Merlini era stato consigliere e presidente del consiglio di amministrazione del Rotondi e don Ferè ha voluto ricordare l’amicizia che lo ha da sempre legato. «Ci eravamo sentiti due giorni prima della sua scomparsa – ha esordito il sacerdote nell’omelia – Avremmo dovuto incontrarci in questa settimana, la notizia mi ha colto di sorpresa. Aveva ancora tanto spirito di vita e lavoro».
Il prete ha ricordato poi le tre passioni che hanno da sempre animato Giuseppe Merlini. «Innanzitutto la passione per il lavoro. Per tutta la sua vita ha sempre incarnato il valore sintetizzato nella frase che è “il lavoro per l’uomo”, non viceversa. Ha poi saputo consegnare il testimone, guardando avanti.
Poi la passione educativa: non possiamo dimenticare il suo amore per il collegio Rotondi dove aveva anche studiato. Per lui erano importanti i rapporti con i giovani, la responsabilità, la passione dunque per educare i giovani alla responsabilità. Non ultimo, l’amore per la bellezza, testimoniata dalla sua collezione di quadri. Ma è riduttivo parlare di collezionista: il criterio con cui ha vissuto è stato improntato a conoscere il talento degli artisti. Ha sempre provato interesse per la storia delle persone. I viaggi più interessanti li ha compiuti nel conoscere la gente. E questa bellezza rimanda alla bellezza del trascendente».
Anche il sindaco Antonelli ha voluto ricordare quanto Giuseppe Merlini fosse prezioso per la città. (GUARDA IL VIDEO)
Sull’aspetto educativo ha puntato l’attenzione anche l’amico Maurizio Savazzini intervenuto con una lettera di commiato al termine della cerimonia. «Era una persona esigente con se stessa – ha detto – Ha sempre voluto insegnare ai giovani che il rigore e l’impegno sono regole di vita. Profondo conoscitore dell’animo umano, ha sempre saputo condividere con gli altri la sua passione per l’arte e il bello».
Toccanti pure le parole della nipote Carlotta Lunardi. «Sentire il tuo nome significa luce – ha sottolineato – Per noi sei sempre stato un faro su cui potevamo contare. Ci hai saputo tramandare la passione per l’amore dell’arte. Vorrei che di te si ricordassero la forza, il coraggio, la tenacia e il tuo buon cuore».
Infine anche monsignor Pagani ha voluto ringraziare Giuseppe Merlini. GUARDA IL VIDEO