Non è solo un ritorno, ma una ripartenza. Per Christian Mora, la firma sul contratto che lo lega di nuovo alla Pro Patria fino al 2026 è molto più di un semplice accordo. È il frutto di un mese di lavoro intenso, di sacrifici estivi e della volontà di dimostrare di poter essere ancora un calciatore vero oltre che un punto di riferimento per i colori biancoblù.
Esterno classe 1997 dalla Valbrembana, ha vissuto tante esperienze nel mondo del calcio che conta, tra B e C, ma proprio a Busto aveva vissuto una delle sue stagioni più proficue. Nel frattempo è diventato grande, ha messo su famiglia e da due anni e mezzo è papà del piccolo Leonardo.
Gli infortuni hanno segnato i suoi ultimi tre anni calcistici, in cui è rimasto molto, troppo a guardare. Poi di nuovo la Pro Patria, con l'annuncio arrivato giovedì (LEGGI QUI): un contratto guadagnato sul campo, giorno dopo giorno, durante il ritiro estivo. Staff tecnico e dirigenza volevo capire la sua tenuta fisica dopo tre anni tribolati. Per questo, la conferma ha un sapore speciale: «Aver ottenuto una firma è comunque una piccola vittoria». Una scelta, quella di tornare a Busto, presa senza esitazioni. «Essere tornato dove si è stati bene, comunque fa sempre piacere. Appena si è presentata la possibilità di andare in ritiro con la Pro, ho subito accettato».
Una missione: riportare la gente allo stadio
Il suo non è solo un obiettivo personale, ma una missione che coinvolge l'intero ambiente. Mora ha ben chiari i ricordi della sua prima avventura tigrotta, quella della stagione 2018/19, e vuole usare quell'esperienza come modello. «Ho dei ricordi bellissimi: da neopromossi, facemmo un anno incredibile, arrivando ai playoff».
Da lì parte la sua ambizione più grande: «Il nostro obiettivo, dopo quanto è stata complicata la passata stagione per la Pro Patria, è quello di portare innanzitutto entusiasmo alla piazza, riportare i tifosi allo stadio. È una responsabilità soprattutto nostra quella di ricreare quell'entusiasmo che si era creato sette anni fa». Un legame con i tifosi che non ha dimenticato: «Mi ricordo ancora quando sono venuti 300 da Busto a Carrara per i playoff. Si era creato qualcosa di magico».
La voglia di rinascere dopo gli anni difficili
Dietro questo ritorno c'è una forte volontà di riscatto. Gli ultimi anni per Mora non sono stati semplici, segnati da infortuni che ne hanno limitato l'impiego. Ma il passato è alle spalle. «Quest'estate mi sono allenato tutti i giorni, ho fatto delle rinunce come è giusto che sia. Mi sono focalizzato su quello che ho subito, sull'infortunio che ho avuto. Ho lavorato duramente e mi sono fatto trovare pronto».
Ora si apre una nuova pagina. «Questi ultimi tre anni sono andati, fanno parte del passato e adesso devo riscrivere un nuovo capitolo. Ed è bello riscriverlo con la Pro Patria». La piazza biancoblù, per lui, rappresenta lo stimolo perfetto. «Penso che sia una grande opportunità quella che mi è capitata, posso rilanciarmi e dimostrare cosa valgo».
L'impatto con il nuovo gruppo è stato subito positivo, con un'atmosfera piacevolmente frizzante. «C'è un mix tra giovani e esperti che fa ben sperare. L'obiettivo primario è la salvezza, ma penso che se si lavora bene e si ha coraggio si possono raggiungere obiettivi che nessuno può pensare». E a livello personale? «Voglio trovare continuità di gioco, ma soprattutto riuscire a esprimere il massimo che posso in ogni partita». Bentornato Christian!