Dopo le polemiche, il dialogo. Il mancato patrocinio della Provincia di Varese al Pride 2023 rischiava di trasformarsi in un caso politico. Dopo le proteste di Arcigay e la replica del presidente Marco Magrini, che aveva parlato di una presa di posizione «strumentale», il Partito Democratico si era pubblicamente schierato a favore del patrocinio.
Dai Giovani Democratici a due big del partito come il senatore Alessandro Alfieri e il consigliere regionale Samuele Astuti ai Civici e Democratici, ossia il gruppo del Pd a Villa Recalcati: tutti avevano preso una posizione diversa da quella del presidente da loro sostenuto.
Una “ferita” nella maggioranza su cui, durante il Consiglio della scorsa settimana, aveva provato a mettere un po’ di sale Marco Colombo di Fratelli d’Italia, ringraziando Magrini per la sua decisione «da uomo di destra», con la quale ha dimostrato che la Provincia non è diventata «la casa dei comunisti».
Ieri, però, si è cercato di ricomporre la frattura in un incontro a Villa Recalcati con Arcigay Varese.
Magrini non è tornato sui propri passi a proposto del patrocinio e non ha nascosto di avere «qualche perplessità» sulla parata, anche «nel rispetto di una maggioranza eterogenea».
Ma ha chiarito di essere «il primo a voler collaborare sui temi dei diritti e delle diversità». «Io non sono “contro” – spiega –. L’argomento è molto importante, va affrontato seriamente e ho dato la disponibilità ad affrontarlo qui a Villa Recalcati». Aprendo alla possibilità di patrocinare gli eventi culturali nella settimana che porterà al Pride, a cui Magrini potrebbe partecipare «come cittadino».
Valentina Verga, vicepresidente della Provincia in quota Partito Democratico con delega alle pari opportunità, parla di una «riunione positiva»: «Il presidente ha detto la sua, senza nessuna preclusione su questi temi – afferma –. C’è il desiderio di realizzare progetti comuni, ora aspettiamo un riscontro dell’associazione».
Da parte di Arcigay c’è l’apprezzamento per l’incontro e la «parziale apertura». «Magrini ci ha detto che patrocinerà gli eventi di sensibilizzazione della Pride Week, tranne la parata, su cui non è ancora convinto – dice Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese –. Abbiamo spiegato le origini del Pride e offerto una prospettiva diversa dallo stereotipo che gira ormai da anni di una manifestazione eccessiva e “sopra le righe”. Il presidente ci ha detto che il 17 giugno parteciperà all’iniziativa per farsi un’idea e valutare se dare in futuro il patrocinio anche alla parata».
Dal punto di vista dell’associazione, «se Magrini cambierà idea non potremo che essere contenti. L’auspicio è che si comprenda che il Pride è una celebrazione dei diritti umani. Degli eventi di sensibilizzazione dovremo parlare, anche perché i tempi sono molto stretti. Dobbiamo capire se ci sono le condizioni temporali per realizzarli».
In ogni caso, conclude Boschini, pur partendo da «punti di vista differenti», la sensazione è che «con il dialogo riusciremo a venirci incontro».