La decisione dell’ultima conferenza dei servizi di stabilire un cronoprogramma della durata di otto mesi per permettere a Perstorp di rientrare nei limiti di legge per quanto riguarda gli scarichi è stata protagonista anche dell’ultimo consiglio comunale castellanzese. Durante la pubblica assise i membri di Assemblea Popolare No Elcon hanno voluto mettere in atto una protesta silenziosa per ribadire le proprie ragioni.
Cartelli in mano hanno organizzato un breve presidio all’interno della sala colonne del Comune di Castellanza.
«Come è evidente a tutti abbiamo deciso di cambiare atteggiamento – ha spiegato Bruno Monhurel – e di cogliere ogni possibile occasione per essere presenti e far sentire la nostra voce, soprattutto a Castellanza, dove a nostro parere le posizioni prese dalla prima cittadina non sono a favore di chi abita in città e nei paesi limitrofi.
Quello che chiediamo, e che continueremo a chiedere a gran voce, è che le deroghe vengano tolte subito e i limiti di legge rispettati alla lettera, così da mettere fine ai quattordici anni di "violenza" che il territorio ha dovuto subire e subisce ancora».
Un modo, dunque, per tenere alta l’attenzione, che va ad unirsi agli altri due presidi organizzati, di fronte all’azienda che opera all’interno del polo chimico e alla sede della conferenza dei servizi, organizzati dal gruppo nelle ultime due settimane.
A rispondere, ribadendo quanto affermato anche negli scorsi giorni, è stato il sindaco Mirella cerini, che ha sottolineato come «la posizione unanime degli enti che partecipano al tavolo sia sempre la stessa: dire definitivamente no a tutte le deroghe concesse in passato, non solo a quelle relative alle aldeidi che sono state oggetto delle sentenze degli ultimi mesi.
Per farlo, però, è necessario seguire la procedura prevista dalla normativa; ecco perché abbiamo fissato degli step successivi che l’azienda dovrà rispettare, per arrivare a fine anno a rientrare nei limiti previsti, e il rispetto di questi ultimi sarà rigorosamente controllato e monitorato dagli enti preposti a farlo».